Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931
La .figlioccia - 211 ~ignoria, -- voltava il ca-po e andava per le sue faccende senza un'emozione che rivelasse che aveva capito. - Se capita,sse a me ullla fortuna, simile, mi darei iJil braccio al diavolo, - disse una delle ,coglitore, Belloccia. - E la ragazza ulivastra, senza muoversi dal suo posto, si fece il segmo della croce, come se il diavolo fosse li vicino a tentarla. · Il pa,drone infatti non era distalllte, e girando la testa illldietro, come fanlllo le mucche legate alla mmngiatoia se sentono entrare qualcuno, la Belloccia che aveva scorto il padrone gli aveva fatto un sorrisino malizioso di nascosto aHe altre, intente a raccogliere. La Belloccia, cominciò a captare: Chi canta per amore e chi per rabbia. ID chi per iscacciar melanconia. Il pwdrollle, passando vicino, le ùisse : - O Belloccia, me la fai ulll'imbasciata a quella ragazza che è li vicillla ? - Ohe le volete dire, Signoria? - Ohe le ho comprato una pezzola rossa. Ohe se la vole gliela ·metto illl capo. - Glielo dico subito, - e fece per pa-rlare all'Ulivastra, ma il ,padrone interven111e: - Non cosi. A stoMello voglio che tu lo dica. L'amore deve essere ca,ntato. Le coglitore sbottarono in una risata. Ma la ragazza ulivastra cominciò a piangere: si sciolse la sacca. delle· olive, la buttò .sul– l'erba : - Me llle voglio amdare.... Me ne voglio amdare ! La madre della :figlfoccia cercò di calmarla. Il pad'rone -diceva: - Se ti faccio paura fino a questo punto, ·non ti guarderò più, - e si allontanò dispiacente dell'accaduto. Ogni tanto si voltava indietro per vedere se si era calmata. Ed ogni tamto incontrava gli occhi ,della Belloccia .pronti a raccogliere il suo sguardo. Le altre coglitore dicevarrio : - Càpita il pane a chi lllon ha denti. Non è mica la prima volta che Ulllpossidente sposa ullla ra– _gazza povera, ~ e portavano esempi di altri casi simili. - Ma simile al mio, noo è possibile, - diceva l'Ulivastra, - rnon è possibile, non V'oglio. E le ooglitore dicevano : - È u:na estrosità del padrone. I pa<lroni sono più estròsi dei poveri ; i signori, si sa, non hanno leggi. << Ohi è padron non va per acqua)). - Prova, - le dicevano, - se si desse il caso che ti sposasse, l'impossibile diventerebbe possibile, e Uill'altra, volta noill si direbbe più così. Ohe- ci rimetti a dargli retta ?
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