Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
70 E. De Michelis città dove un tempo ella conosceva tutti; le pa,reva di arrivare estranea in un luogo dimenticato. Prese il tram, fimo a casa; si sen-– tiva mruncar le ginocchia salendo le scale. - Fa' piano, - disse, aprendole, sua sorella (ella non si mera-– vigliò di vederla, sebbene non ci avesse pensato). - Mamma dorme. I primi saluti, furono frettolosi e senza espa111sione,nell'andito, buio. Odore di medicine era sparso in tutta la casa, la porta di cu– cina era aperta, dovunque era polvere e disordine visibile ai suoi oc.chi esperti di pa.drona di ca,sa. Si tolse il cappello, mise un grem– biale, immediatamente si sentì presa nell'ingranaggio della casa dai mandare avanti. I dolci e tristi p,ensieri se :n'erruno rundaiti, non c'era posto per quelli: le pareva impossibile di esser.si abbandonata a pian- gere per tutta la strada. · ,fole, la sorella più giovine, era sposa da poco nella stessa città. - Lascia stare, - diceva. - Che importa ? Non sapeva, che pirun,gere, non capiva c,ome in mezzo a trunto do– lore ci si potesse occupare di altre cose. In un a111go1o della cucina,, il più lontano dalla camera d'ella malata, mangiava prune e caffel– latte, pia1I1gendo ; e insieme le veniva, raccontando le fasi del male, il rammarico di la,sciar solo il marito, la fatica delle n,otti bianche– aJ letto di pena. - Hai avvertito Gino ? Gino era il loro fratello, anch'egli lontano. ~ Sì. Se è r1artito sùbito, dovrebbe esser qui stasera. ,Ma sai, run– che lui, con quel benedetto impiego .... Arrivò di lì a poco, che la mamma anc6ra dormiva. Spiegò come 1 appena ricevuto il telegramma, avesse mrundato in ufficio ulll bi– glietto per avvertire che partiva, non per chiedere il permesso : glì pareva di a-vere osato un atto assai grave di cui dovessero le sorelle– e la mamma essergli grate. Era chiar,o che anch'egli aveva pianto; e le lacrime gli avevrun:o• lasciato un gran vuoto nello stomaco giovine, per cui finché la, mamma dormiva chiese che gli désse,ro da mangiare. Le so:relle gli si affaccendarono illltorno con la speciale premura che mettono le– do1I1ne a servire un uomo di ca1sa,oércrundogli un asciugamani perché– si la,vasse, preparando la tavola; e· avevano chiuso la porta perché il rumore delle stoviglie non disturbasse di là. A poco a poco, man-– giando, Gino si sentiv·a ricolllfortato, come se n,on fosse più vera l'or– ribile cosa per éui era venuto o almeno lasciasse a loro tre fratelli il tempo di vivere. ' Poi la donna che vegliava l'inferma venne ad avvertire che s:ir poteva andare: pareva, ma non era certo, che il ·sonno le avesse·· fatt,o bene. Sulla soglia della strunza i nuòvi arrivati, e Jole di ri-– flesso, sentirono anc6ra le lacrime fare groppo in gola, ma le ricac– ciarono indietro. BibliotecaGino Bianco
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