Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
La messa del Re e altri passatempi pari_qini 63 Ìlil fuga ogni rioordo di Betlemme. Siquilli di tromba e eori trionfali vengono di dietro Faltar maggiore, ma quella trionfalità sente assai di festa civile, e tutta la chiesa sembra più fatta per celebrare una grande vittoria delle armi che non per rin!Ilovar grazie a Dio d'avere scelto una stalla per scendere in terra. E •difatti mi pare di ricordare che lllell'intem.ziooe di Na,poleone questa chiesa dovesse essere un tempio i ,ntitola.to alla Gloria, o qua1che cosa di simile. ~ gennaio 1930. - Arrivo a mezzogiorno di Leone Daudet alla Stazione del Nord, graziato dal Pre:sidente della Repubblica il 30 di– cembre, dopo venti!Ilove mesi dalla fuga dalla Santé. Folla immensa, immensa acclamaziO!Ile, tutti sulla pllillta dei piedi per vedere, il tra.f– fìco arrestato lllei pressi della .staziollle; pare la fine del mondo e della Repubblica, qualcuno cerca di provocare i poliziotti, Ullla vecchia con Ullla faccia e una voce stridula di pappagallo m'introna gli orecchi da venti minuti martellando il grido di Vive Dauaet senza proodere fiato. La sera, •altra dimostraziOIIle a Rue de Rome d,ove so!Ilo gli uffici dell' Action frança/se che lllel giugno del '27 ressero per tre giorni l'assedio di migliaia di poliziotti e gua,rdie civiche, guard'ie repubblicane, pompieri, fanterie co1o!l1iali,in capo ai quali tre giorni il focoso polemista alzò bandiera bianca ; altro arresto di circolazione, altro :fi!Ilimondo. Il oolo!Imello Bernar,d de Vesi!Ils pre– sidente della lega d' Action française ha salutato Daudet con queste parole : « Il vostro ritorno è immagine e presagio d'un altro ritorno, per la medesima stmda: quello del tI1obileRe e d'ella famiglia r©ile. E la gioia che !Iloi proviamo nel rivedervi non è per noi che un a,s– saggio di quella che proveremo quando acclameremo il Re, la Re– gina e il Delfino». Sarà che l'estro del popolo francese è più parlato e meno gT3ifico del nostro, sarà a,nche che i muri di Parigi fanno più presto a di– ventar neri e più non ci si legge·, fatto sta che è ben difficile scorgere delle scritte sui muri. (Da noi questo è uso arciamtico, e le stra.de dli Pompei so!Ilopiene d'•autografi così parlanti che !Ilon c'è n eanche bisogno d'avere fatto la prima ginnasiale per capirli). Perciò mi ha colpito assai il fatto di vedere da qualche giorno i bianchi oor– ridoi della metropolitana pieni di scritte a matita e a car:booe : W. le Roi, Reine, Dauphin, W. l'A. F. (Action française. Ho cer– cato belll.e : tutti W, nessun .M.• C'era ullla volta ai bagni un vecchio professore di storia col oer– vello fuori dei gangheri che a,vendo gittato un giorno per isvago le reti Ìlil aperto mare tirò su fra l'altro un paio di cartucce di fucile da ca.ocia e si .mise a fantasticare dl'rnna sommossa sottomarina. BibliotecaGmo Bianco
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