Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
Valéry teorioo e oritioo 6l sonalità .sofferente e fuggevole, vama e puntuale, e il « frammento ,puro>> che le è misteriosamoote legato, e insieme la modella e la trascende e s'oscura al, suo contatto come il metallo a quello di certi acidi, è il senso drammatico, il pathos che dà lie'Vito alla sua imma– gitnazione e lo oostituisce ·poeta. La CO[lsapevolezza, che da tale senso procede, della co[lcl_usiva cdnesistenza)) della cosiddetta vita spi– rituale, viene ,poi ad inasprire anc6ra tale c-ontrasto facendolo più intenso e stringente. Le lettere e le arti, il pensiero stesso aprparten– gooo, per questo innamorato dei calcoli e delle scienze esatte, a quel mo[ldo delle << choses vagues >> che esistono soltanto per volontà e fimzione: egli è ginillto infatti a rappresentarsi, in uno dei suoi prestigiosi paradossi, u,n mond!o orbato d'ogni spiJ·itualità e pure perfettamoote « identioo >> a quello che si muove sotto i no,stri occ,hi. Quanto alla 1poesia, a quale esistooza può essa mai aspirare se non a quella, tutta.via ma,nchevole, che le proviene dal fatto di tendere a divenire l1:[l «oggetto)), a rncchiudere infiniti significati effimeri in u[la forma, cieca? D'altronde il «mito)), « tutto ciò che ha il Verbo per origine>> ci circonda e ci prPme' da ogni parte, ed ogni parola appena detta, -ogni atto appena compiuto vola a .raggiungere i cen– tauri e gli dèi della perenne favola., sicché si può vera,mem.tedire· che noi [10[1 viviamo che di questo « i[lesistente )), sollecitati e spinti alle nuove creazio[li da que·sto inebriante nulla. • Al pu[lto estremo di una simile coscienza, che non è [leppur più desolata avendo assorbito rnel suo fo1•marsi og1ni possibile desola– zione, tutto dovrebbe risolversi in semplice <<gioco>> : è qui dove può trovarsi un contatto fra questo novecentesco assertore di U:[lap·ara– dossale classicità e i romaJ1tici del superamento e dell'ironia. Le• idlee si trasmutano l' ooa ,nell'altra, attraverso un rapporto di perenni equivalenze e trasposizioni, c-omele onde nel .mare illimitato dell'es– sére. Lo stesso pensiero critico opera a suo arbitrio, quasi ubbidendo ad esigenze ,pura.mente « oirnrumentali )), [lel blocco del passato che tutto itn sé raccoglie e rmssume, e rende possibili tutte le interpre– taziooi. Astratte dal loro alvo immediato e car[l'ale, e' portate alla - più itntensa coosapevolezza della loro nullità, le immagini della vita splendono di oolori più vividi, al pari di cespi di rose :fi.orriti dal gh~cio. Assiso « sur le pale de ses trésors >>ormai esauriti e fatti inutili, il poeta crea ordini fuggitivi servendosi dei frrummenti d'un universo scoovolto e distrutto, rifuso irn caos. SERGIO SOLMI. PAUL VALÉRY; Propos sur la poésie (Éditions du Pigeonnier, Paris, 1930, s. p.); Variété Il (Ed. « Nouvelle Revue Française », Paris, 1930, 13 frs. 50); Léonan1 et les plllilosophes (prefazione a LEO FERRERO, l e,man1o o dell'arte, Eld. F.lli Buratti, Torino, 1930, L. 12); Litté-rature (Ed. « Nouvelle Revue Française », Paris, 1930, i<. p.); Oa111ier B 1910 (Ed. « Nouvelle Revue Française », Paris, 1930, s. p.). BibliotecaGino Bianco
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