Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
Valéry teorico e critico 55 suo Sigmor Teste : questa « dissoluzfone della personalità>> che do– vrebbe virtualmente compier:Si attraverso un'autoanalisi prodigio– samente lucida, diretta,a scorporare le operazi()lJ1iintelfottualifi1110 a metterne ÌIIl luce il mecoamismo puro. Il primo momento di tale dissoluzione, « exhau,stio1h >>, che :senza dubbio il Valéry è stato tratto a formulare sull'esempio delle scie111zematematiche e fisiche a lui e.are, è il 111egare ogni importanza all'eleme111toche compone a.ppu111to e stabilisce le nostre prospettive storiche : il «valore>> : « toutes choses se substituent - ne sera,it-ce pas la ('léfin-itiondes choses ? >>– L'oggetto, il contellluto della coscienza si fa i1J1differe111te, infi111ita– me111tesostituibile. Anche i se111timentie i pensieri, di cui questo io, continuamente respinto al suo ,stato più astratto, si libera di volta in volta disti111g,ueindoli da sé come estranei alla rpropria lll'atura, decadorrio al rango di semplici «cose», rientrano alla perfetta «equivalenza>> di tutto ciò che esiste. A poco a rpoco·,scfoltasì da tutto il suo c0111tenutoaccidootale·, da tutto ciò che si oppo111e alla libertà .perfetta del suo esercizio, la coscie111zacquista un prodigio:so ,possesso delle sue facoltà, riesce a «giocare>> col mondo delle· arp– ,parooze annullandole e ricreandole via via nella sua intermÌIIlabile rete di relazio111i.A111zi, rag,giunta la suprema c0111sapevolezzadella propria fUiI1zio111e, tra,sceso ogmi •suo effettivo contenuto, essa arriva addirittura a ,p,o-stulare la possibilità di altri « mond1 )), di cui possiede senza .saiperlo «,gli elementi di gruppo infinito>>; a co111si– derare il proprio corrpo e il proprio mondo ste·sso « come restrizioni quasi arbitrarie» imposte all'esercizio di tale fu111zione; a 1110111 :ravvi– sare più come esistenze 111ecessarie che·« deux entités essentiellem,ent inconnues: Soi e.t X. T01.1tesd,eux abstraUes de toiit) impliquées dans toitt, imvliq·ua nt tou t. Égales et consubstantielles· ». Il secondo graifo dii.ta -le eSiperienza, - e si fratta effettiva:mente di u111 « secondo grai d.o)), p er qua,nto il Valéry, 111ella Note et digres– sion da cui ha f.atto precedere la sua, giovani_Ieoperetta sul metodo di Leonardo, ne faccia un unioo sviluppo, - oonsiste nel togliere valore 111-on soltanto all'oggetto, al contenuto sostituibile dlella co– scienza, ma, alle stesse' operazfoni di questa co111siderateappunto come« valore>>. Il soggetto pensrunte giu111ge ad acc@gersi che anche il suo pensiero più ,profo111do cc è contenuto nelle condizioni invin– cibili che fanno sì ohe· ogni pensiero sia superficiale>>; riv,olgoodosi su di .sé, egli si accorge di penetrare_ semplicemente in U111a cc foresta ·di trasposizio111i>>, i111 ·u111 cc palais fermé de miroirs) que f éconde une lampe solitaire qifils enfanten.t à Vinfini >).Di fronte· a ques ta ultima constataziOllle ogni e< genio>> è perfettamente com. -suma.to ,non serve più a nulla: « ce ne Jùt qu)un moyen voitr attein d,re à la dernière svmplioité. Il n)y a pas dJacte du 'génrie) qwi nei soit moind,re que, Vacte d/étre. Une òoi magnifiqMe habite et fonde Vimbécile; Vesprit le P'lus fort ne. trouve pas m,ieiWl! en soi-méme >>. BibliotecaGino Bianco
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