Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
Va léry teorico e critico iinta.ccare la, rpiù moderna concezione di. filosofia, - si nasoondeva un concetto profondo: perché effettivamente la filosofia è l'arte del filosofo, allo stesso modo che la poesia è la filosofia del poeta. Affer– mando che Leonardo avesse << la p·einture pour philosophie )), Valéry viene implicitamente a com.fermare la maggiore idea dèlla specu– lazione moderna, che distingue [lecessarirum.oote in astratto le di– verse facoltà umane, ma è poi costretta, in concret o, a fo nderle e uni– ficarle 111èl vivo divenire spirituale. Per intoodere be.ne sia il Valéry _teorico che il critico di Variété è necessario p artire di qui, sor– prendendo il suo pensiero nella sua ra,dice anc6ra inqualificata ma già perfettamente consapevole di sé: rivolgersi, insomma, al Valéry di -Monsie11,r Teste e dell' Introduction à la méthode de Léo'Yl!ard e Vinci. Per usare parole dello stesso Valéry << e' est mowvantes, irré– solues, encore à la m,erci d'wn mornent, que les opérations de;. l'esprit vont pouvoir nous servir, ava-nt q·u'on lcs ait appelées divertissement ou loi, théorèrne- oit chose d'art, et qu'elles se soier11t éloignég, en s'achevant, de leur ressemblance )). È difficile poter considerare la figura di Valéry senza tener oonto delle caratteristiche e delle aspirazioni della più moderna lettera– tura francese, col suo ideale d'un'arte travagliata e: riflessa, sottil– mente sperimentatrice, che sembra aver tolto a prestito dalla scienza psiool,ogioa, l'abito iindagatore e il sogno d'u111aterra ,promessa da raggiungersi, celata nel cuore dell'uomo; e che ha tuttora in questo poeta, oltre che in un Proust o fo 1m Gide, i suoi maestri rdoono– sciuti. Anche il fondo della meditazione di Valéry :può dirsi, i111 senso largo, oostituito da U111a psicologia: ma da una psioolo,gia che, tendendo all'eliminazione progressiva dell'aocidentale, del passio– .pale e del trrunseunte, viene a portare la sua attenzi001e, oome s'è detto, essenzialimeinte sui modi germ1na,tivi delle operazioni :iintellet– tuali, e<ll a risolversi in uno studio dei << filetodi )). È la tradizione cart,esiruna del pensiero francese che giunge forse, col Valéry, a toc– care la sua più singolare avventura, ootrando nella- .sfera dell'arte. Se ci facciamo ad esaminare questa inclinazione della mente fran– cese quale si e:sp,rime 111ella, sua moderna letteratura, e specie 111elle opere dei suoi più alti esponenti, - ma non già 111el suo definitiivo concretarsi in espressione d'arte, hensì nel suo atteggiameinto :iini– ziale e anc6ra indifferenziato, - osserviwmo che la ,sua priindp,ale caratteristica è di cadere al di qua o al di là de'lla <<storia>>,di sfuggire alla <<storia)). E non è questa l'ultima delle ragio111iper cui l'opera ,di questi scrittori, pur toccandoci così profondamente, serba seilllpre ,per 111oi italiani alcunché di remoto, una disposim,one astratta a cui difficilmeinte possiamo aderire. Allo scopo di allegge– rire queste note, ci .si consenta di riassumere :iinbreve u111'ideache esigerebbe un lungo discorso : la pers0111alitàuma-na, non può vivere BibliotecaGino Bianco
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