Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
48 S. Solini I diversa formazione di pensier•o. Al quale pr,o,posito si può a111che osservare' che la :filosofia rno1t1 procede già a base di g:caJI1di colpi di mano ideoloo·ici e dialettici, come cotesta gente sembra ritenere, ma, nutrendo~i via via d'esperienza storica matto, e delle libere os– servazi,oni e amalisi della psicologia; e defoq•mando, per oosi dire, oont:iJlluamentele sue li!lleenello :Sforzodi assorbire e di ridurre quel vivo rn1trimento senza di cui immaIDcrubHmentesi spegnerebbe. Ohé altrimenti no!ll riusciremmo a spiegare, per to~nare' al Valéry, come la sua« estetica)), per quante riserve mootali si possaJI10avanzare a suo riguardo, riesca ad interessarci inmitamente di più di quella d'nn qualsiasi epigono cr,ociamo o gentiliano. Prova dri questo difetto di att,e,nzione e di agilità spirituale, in molti dei critici dello scrittore franoese', e dei suoi stessi ammir·a– tori, è l'estrema facilità coin cui es:si sono giunti a co1I1cluderne im. pochi tratti la figura caratteristica. Il negatore dlell'ispirazi 1 o!lle e del fuoco poetico, il disi,ncantato i!llgegnere e costruttore di « ma– chines de larngage », il mago e giocoliere della « poesia pura>>, che soginò perfino d'applicare alle creazio!lli dell'arte i ,me'todi a priori delle scienze matematiche, im. ooteste qualifiche, che andavaJI10 più che a ltro i1t1tese' co me tra,slati e metafore critiche, essi hrunno fiIDito oon l 'imprigiona.re il povero Valéry senza speranza di salvezza o di ricors o m appello. Non è poi detto che lo ·stesso v,aléry 1t1e sia del tutto innocente, e rnonabbia invece, troppo c,ompiacend◊-si dell' « osti– nato rigore)) delle sue russerzioni teoriche, contribuito ampiamente ad avallare le linee semplificate ed eccessive di un simile ritratto. Nello studio del Thibaudet, svolto forse da un punto di vista un po' ]imitato, come quello che considera quasi esclusivamente i . motivi bergso1t1ianid~l :pensiero<~dell'arte del Valéry, ma irncui pure si corntengono molte vedute profonde e precise, si nota ad u1t1 certo punto come l'im1mizione di questo poeta, più che di «cose)), sia es– .senzialmente di cc rapporti>>; e come in essa ogmi immagme, in luogo di fissarsi in un <<oggetto)), non tocchi « come la tangente al cer– chio, clle' in un solo punto il poema)). Di qui deriva al Valéry lirico l'estrema labilità e allusività del discorso poetioo, e in pari tempo la, necessità di run impeccabile rigore formale, a-tto aid arginare Uilla materia 0osi ombrosa, sfog-gente e folta di significazioni. Non altri– me1nti,sembra a noi, si trova costrett,o a procedere il Valéry teorie.o: gli svolgimenti logici che vediamo susseguirsi, ad esempio, inel re– cente Léonard et les philosophes premesso al libro d'i Leo Ferrero su Le:onaréLo, e l'arte, te!llgono sempre a.Icunché di ,pericolante e di illu– sorio, quasiché non serbassero, del loro febbrile svolgimento de– duttivo, ohe una .sorta di paradossale lucidità. Anc-he la materia del Valéry teorico, le sue aJnalisi e osservazioni di ,psicologia, i dati della sua aut,obio,grafia meinta-led'uomo e d'artista (che ritroviamo, al loro stato puro di rapide «illuminazioni)) mterrne, nei Rhumbs, BibliotecaGino Bianco I
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