Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
S. d'Amico anche sotto forma di borse di studio. Noi aspettiamo gli attori nuovi specia}mente da lì; dai giovanissimi, dagli amonimi, dagli iginoti. E s'intende bene che anche a loro, - e ai loro inseginamti, - sarà necessario ooncedere frequenti viag,gi d'istruzione fuor dei confini. Insomma si tratta di costituire, da un centro r ,omam.od' irraidia– zione almeno (per ora) tre centri minori, ma potenti, di fiduciosa arte italiama. Si tratta di creare una fucina, d'interpreti nuovi; quelli :che oggi mancamo. Si tratta di riportare a teatro, con l'alletta– mento dei belli spettacoli e anche dei prezzi (i quali, per due terzi almeno dei posti, dovrebbero essere bassiss•imi), il pubblico che– può amare il Teatro. Si tratta di fornire agli autori (e, con gli stml/4os, anche agli esordienti), un deg'llo strumento per l'arte loro. Infine si tratta. d'offrire a tutti,- - autori, attori, pubblioo e ohimè– critica, - più agevoli mezzi per una cultura teatrale. Pel' questo, dicevamo, incominciando, che il nostro programmà è straordina– riamente vasto; perché tende a essere, nei limiti dell'attuabile,. il meno irru1ideguatoa tutte le esigenze del vasto pr•oblema che vor– rebbe risolvere. XII. Ma dicevamo anche che il suo esito non può esser sicuro. Qui non si dà, i1nfa.tti, se non ciò che qi puù dare: le linee d'un orga– nismo. Lo spirito per far vivere· quest'organismo, non possono darlo, ' che gli uomini : autori e att.ori, pubblioo e capi. Quando la genialità degli uni o la collaborazione degli altri facciamo comunque dif<>tto,. nolll c'è strumento che valga da solo; non c'è, ha detto :a:auptnmnn,. il pianoforte che suoni da sé. E niente varrà a niente, se i poeti norn riescano a trovare la paro1'a, ripetiamolo, religiosa, che riaduni le folle come, 1I1elsuo basso modo, riesce a, fare il Cinema, muto• e parlato; se il pubblico non rico1I1oscacotesta parola; se gli artisti: non accettino la nuova disciplillla. E se il ma,estro nuovo non si riveli. Ma se si è rivela.to, in Polonia, in Boemia, in Norvegia,. perché mai lllOIIl dovrebbe ·rivelarsi in questa ch'è pure stata la pa-– tria della scena moderna, l'Italia? In ogni caso, il dovere è evidente; C'è un ciroolo vizioso:· il pub:... blico non va a teatro perché gli spettacoli son cattivi;- e gli spetta– coli son cattivi perché il pubblioo non va-a teatro. Bisogna provarsi a spezzare il circ-olo : app,restaindo almmo i mezzi, se lllon sufficienti, neoessari, i ,mezzi matel'iali, aU'impresa di fornire, a teatri nuovi,.. spettacoli nuovi. ~l tentativo può ainche fallire. Ma quale impresa non può fallire? E chi ha detto che, dove è il rischio, non ci si debba avventurare ? Troppe volte l'ospite straniero, giunto da paesi dove si crede: BibliotecaGino Bianco
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