Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
26 S. d'Amico --------------- ciamo cm,ì emp1rrno ma frequentissime, sulla piaga dei cosiddetti critici-autori; i quaÌi si servirebbero del loro còmpito giornalistico come· d'urn mezzo per imporre la rappresentazione dei loro lavori alle compagnie, ovvero per rend'ere il tantumdem ai colleghi. Il che può essere un i-Iwo1I1venioote, ma un i1I1convenientech'è nella natura delle cose; coine si fa ad escluderlo? Come si fa a proibire di scriver di Teatro prop,rio a quelli che scrivono arnche per il Teatro? E. i cosiddetti critici puri nOIIlposso1noavere anche loro i proprii inte– ressi, i proprii amici, i propil'ii racc,omandati? IIlon pubblicamo an– che loro, se inon commedie, volumi di critica o di storia o d'altro, che s001recensiti dai colleghi; da quei colleghi i quali saranno, a vi– cenda, giudicati d a loro? Su questo punto non c'è che rimettersi alla probità persona.le del critico : affidare la critica a genté, 1I1ellacui intima moralità si abbia fede. Qualunque esclusiolile o costrizione di cai·attere esteriore, regolamentare o sindacale, sarebbe assurda. In verità chi voglia guardar le cose a fondo non stenterà ad ac– corgersi che, irn Italia, i vizii. della critica son d'altra natura. E co– minciaimo da-ll'osservare che noi abbiamo il vezzo di chiamar critici i cronisti dei giornali: i quali si trovano, in Italia, ilil condizioni di lavoro semplicemente atroci. Quelle recensiolili che i foro colleghi d'altri paesi falllfilopacatamente, una volta la settimama, dopo otto o quindici giorni da.lla prima, rappresentaziOIIle del lavoro, i cro– nisti italfaini soo costretti a.buttarle giù in un'ora o due dopo lo spet– tacolo, amsando, e insomma improvvisando, senza possibilità di averP un chiarimento, di tomare su un passo dubbio, di rettificare un'impressione, di cercare un raffronto o una conferma irn un libro. Guaio essenziale, ma a cui purtroppo non ci sarà rimedio, fino a che :nel nostro paese le IIlovità si replicheranno solo per poche sere, sicché rendendolile conto dopo una settimana si arriverebbe quasi sempre a commemorare un morto. Un guaio rimediabile, invece, sarehbe quello della .scelta di co– testi cronisti, o critici : scelta che oggi IIlOn f.a onore alla massima pa,rte dei direttori déi noRtri giornali. Certo, trovare uno scrittore che aiduni in sé tutte le qualità desi– dera.bili per farne un critico di Teatro !llon è facile. Le virtù di cui questo signore dovrebb'essere adorino son taJnte, che IIlon esitiamo a confessare ·di non averle mai contemplate tutte insieme.ÌIIl.una per– sona sola (e qui la denuncia di certe colpe può assumere·, per uno che come il sottoscritto eserciti questo ingrato mestiere, amche il ca– rattere d'una confessione : chi non conosce le proprie m3J'llchevo– lezze ? Ma ora il 1I1ostr-0 c6mpito non è ,davvero quello di proporre modelli personali; si studia la malattia d'ulil organismo, con tanto più amore irn quanto si è, dell'organismo malato, partecipi). Un critico ideale dovrebbe, attraverso le lingue classiche e al, moo-0 le principali lingue moderne, avere una vasta cultura lette- BibliotecaGino Bianco
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