Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931

24 S. d'Amico lllon si può tacere d'un'altra grande pç1,ssiollle nuova, la quale ormai par dividere con un taglio llletto le gener·azioni lllate nel dopoguerra da quelle che fecero la guerra: lo Sport. E qui dicendo Sport non intendiamo rif.erirci alle esercitaziollli fisiche, salute della razza, sa– crosantamente favorite, illlcoraggiate, agevolate; ma al furore per gli spettacoli sportivi : quello per cui oggi la oomposizione d'una squa,dira di calcio è infinitamente più nota di quanto .fu, nell'ore più g1oriose ,del Teatro italiano, la composizione delle più celebri compagnie drammatiche; quel1o per cui Camera, grazie ai suoi due metri e otto centimetri, ha una popolarità centomila volte su– periore a quella che ebbe, non diciamo la Duse, ma Shakespeare. Noi c'intendiamo di Sport, se è possibile, anche meno che di Ci– nematografo; e lllon sruppiaino se avesse raigione, alcune settimane fa, il Popolo (i/Italia, scriveindo che il giuoco del calcio sarebbe veramente utile solo se le attuali proporzioni fra spetta.tori e attori delle sue partite si capovolgessero; .se cfoè ogmi domenica, invece d'i ventimila persone che stamno a guardare ventidue gi,ocatori, ci fos– sero ventimila giocatori oontemplati da un pubblico di ventidue persone. ,Ma certo i due gramdi fenomeni paralleli, Cilllema e ,Sport, ci riportano colll insistenza alle età i:n cui, a, Roma e a Bisanzio, il Dramma decadde, e l'amore del p•opolosi rivolse tutto, precisamente, alla Pruntomima e al Circo. Decad'enza, badiamo, non solo artistica ma mor,ale; quella che preparò, a termillle più o meno lulllg•o, lo sfacelo degl'imperi. VIII. Ohe si fa illl Italia per richiamare, a godimenti di natura prn nobile, un pubblico così sviato ? Ohe fa la stampa? Ohe fa l:a critica? Noi crediamo che la critica faccia male. Ma nolll-nel senso in cui 1o credolllo gli ar.tisti del Teatro, ossia autori e attori. De' quali taluno ha avuto la faccia fresca di deplorare, per esempio, che i giornali in Italia s'interessino poco dél Teatro : una bugia, grossa; in Italia, l'abbiamo ricordato un momento f.ç1,, i giorlll'ali gli consa– crarn.,ouno spazio che non gli si dà :nella più parte degli aJtri paesi, e che, fra noi, non si concede a<l altre m31Ilife'stazioni d'arte (ro– marn~o, poesia, arti plastiche e figurative) anche più importanti. Si paragoni la colonna che i cronisti di teatro soglion dedicare a.ne novità drammatiche 3Jll:cheinsignificanti, con le quattro righ e che i critici d'arte impiegano per dar conto d'un bel quadro o d'una bella sta-tna. Un'altra accusa nuova e insistente, mossa alla critica teatrale italiana, è d'esser ~roppo .s:vera; e a questa a;lle volte se ne aggiunge una terza, per cm la critica; nostra sarebbe, palesemente o segre- BibliotecaGino Bianco

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