Pègaso - anno III - n. 1 - gennaio 1931
108 F. RUFFINI, La vita religiosa di A. Manzoni e Manzoni. .Egli ricordava che· l'abate Boileau aveva scritto di Pasca,1: « questo grande spirito credeva sempre di veder un abisso al suo lato sinistro e vi faceva mettere una sedia per rfl,ssicurarsi ». Ora, il vene– rando canonico Dunoyer gli riferisce aver saputo dal card. Billiet: « Manzoni aveva l'impress,ione d'esser sull'orlo d'un abisso e per calmare la sua apprensione di precipitarvi dentro, si aveva cura quand'era a tavola di mettergli accanto una sedia su cui appoggiava la mano ii. Ma come ;i fa ad avvicinare spiritualmente i due grandi, « i due più insigni campioni, tra i laici, nell'Evo moderno in ,Francia e in Italia, dell'apo– logetica cattolica, dai quali non si può prescindere quando si parla di Giansenismo ii (vol. II, p. 446)? Pascal, che Melchiorre D!èlVogué chiamò il « re degli spaventi /iello spirito ii ebbe straordinarie la curiosità, la passione e talvolta la divinar.,done delle recondite cose di lassù: proprio ciò che Manzoni, assai più contento al quia) non ebbe. Pascal fu pole– mista più splendido, ma sia detto liberamente, meno coscienzioso di -Manzoni, e, a parer mio, d'un ragionare meno persuasivo ed acuto. Né le differenze profonde son tutte qui. Ad ogni modo, quando nell'ultime sue pagine il Ruffini teme che le sue scoperte d'un intero e persistente giansenismo manzoniano espon– gano il Nostro a persecuzioni del gener-e di quelle che il card. Del Pog– getto inflisse a Dante: quando, ricordate le difese che la Chiesa assunse di Dante contro quei furori cardinalizi, egli invoca « un'indulgenza uguale verso la memoria del Manzoni.... concedendo sapiente.mente al volo del genio un più libero spazio e prudentemente tollerando in quel . blocco maestoso di fede cattolica una qualche venatura di ~terodossia ii, egli può esser«:irassicurato. ii Nostro ha testé ricevuto una testimonianza di ben altro valore .di quella stessa che nel 1826 gli dette l'Amicizia cat– tolica. Quella supr«:ima autorità che più vigila perché « nei blocchi di fede cattolica ii non passino inosservate e perniciose le « venature d'ete– rodossia », ha citato un passo della Morale cattolica in uno di quei documenti ove di solito si citano soltanto le Scritture Sacre, i Padri, i Dottori, i Papi, i Santi; voglio dire in un'Enciclica pontificia; nien– temeno! FILIPPO CRISPOLTI. GIUSEPPE LIPPARINI, Divertimenti ovvero nuove « Passeggiate ii. - Si– gnorelli, Milano, 1930. L. 15. - - I Racconti di Ou.tigliano. - Mondadori, Milano, 1930. L. 10. . !'- passeg~iare insieme ~on G~u.sepp~L~pparìni P..erle vie di Bologna, di giorno o d1 notte, ,sotto 1 portici anticln e nelle vecchie straducce tor– tuose, oppure dalle valli remote. e. fonde risalire con l~i su. su fino ai crinali erti e nudi dell'Appennino Pistoiese, siamo •sicuri di non per– dere il nostro tempo. E neanche se, insieme ancora, ci si avventura nei saloni gravi e severi delle letterature antiche, nei cortili ariosi della lett,eratura ità.liana del cinquecento, .e nelle pulite case letterarie del nostro ottocento. Il Lipparini è di quella schiera di aJ.'tisti-eruditi-scrit– tori i quarli non possono tener per sé le loro esplorazioni nel passato e nel presente (tener per sé, nel senso di cercare dentro le cose della cui- BibliotecaGino Bianco . . .
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