Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Ola1idia 591 rattopp,are i più miseri cenci del villaggio: per am-0r di Dio e gusto di carità. I ·più umili servizi av~wa resi e oontinuava a rendere ai poveri m~lati ; metteva le dita nelle sporcizie e nelle piaghe, senza ripugnanza. Ripug,nanza sentiva al pensiero che quelle opere potes– sero .essere prestate dietro un compenso. E .sottraeva ,ai suoi ultimi risparmi qualche centesimo da far runcora le sue elemosine. E si stu– diava di mostrare alla gente sempre la stessa bella facc:i,a tran– quilla. L,a,gente diceva: - Sì, s'è lasciata mangiare Fontrunabe11a, la signora Claudia; ma un bel sacchetto d'oro lo tiene nascosto di certo sotto il materasso. - Credessero pure : ,anzi, meglio se cre– devruno. Era, quella falsa opinione, un velo provvid'o che la gente si legava sugli oochi a non vedere le cose da non vedere. Un giorno che il parroco, quel vecchio dall'occhio acuto, la cui bootà sostain– ziale si esprimeva spesso con un sorriso di mezza malizi~, le offrì, :· guardandola in un certo modo, l'incarico della bia111cheriadichiesa, Claudia si fece rossa e rifiutò. - Me ne rincresce, - disse il prete; e cambiò discorso. <Mapoi trovò modo, o gli venne casualmente, di accennare ad una certa, persona che si credeva forte ed era semplf cemente orgogliosa. Claudia capì, ma non ne fece sembiante. Nem– meno, forse, era orgoglio, vero orgoglio il suo : piuttosto una specie di crudo pudore. E fors'anche un'altra cosa, della quale neppur lei si rendeva conto: nulla f.are, nulla dire che significasse ricono– scimento palese della sua doppia miseria; mostrarsi a tutti serena e diritta come per il passato, costringere tutti a pensare : la signora Claudtia è sempre la stessa; ed in quella convinzione degli altri ri- 1I1utrire la convinzione propria. VI. Pur bisogma,va vivere; ed ella scoprì che i legumi del suo orto, i frutti del suo frutteto potevano essère mamdati in città e venduti senza cootrassegno di provenienza. Ed anche le uova del suo pollaio. La casa dava sopra una lista di giardino sostenuta, a guisa di ter– razzo, da un muraglione, sotto il quale 1liil quad:rato di terreno scen– deva a debole pendìo, tutto chiuso da una cinta che mandava su, ad interv,alli regolari, certi denti di granito, oollegati da :pertiche a sostegn0 delle viti. Peri, meli, susini occupavano gran parte del recinto, CO[lfondendoi rami in guisa che, a guarda,r giù dal giardino, si aveva l'impressione d'una piccola ingarbugliata foresta. Ma poi si •potevano discernere tracce di viottoli, schiere di piante che ancora e-0nservavano contegno di spalliere, siepi di ribes, di l;:i,mponi,d'uva spina. L'orto occupava il lembo superiore ai piedi del muragliooe; ivi pure le pialilte più delicate, peschi, mandorli, albicocchi; adl una estremità, il pollaio. Bib'iotecaG no Biarico

RkJQdWJsaXNoZXIy