Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930
Sulla poesia di Baiid,elaire 579 cieuse et terrible )). E ,s'im.teindebene che per esprimersi OO!ll evidenza una vita così -labile e intrfoata, ridotta com'era, in questo pa,rados– saJle asceta forzato e ri,sentito, a una pura i!llteriorità propriamente morbosa, doveva illecessariamente rfoomere a quella lingua « mu– sculeuse et charrvue >> come l'ha benissimo definita Huysmains. Una lingua cioè densa e precisa, e che musicale per eocellenza, e igno– r31Ildoquindi la facile illusione dei balbettamenti onomatopeici, IIlO!ll imi,ta mai, ma ripete, trasposto e ricreato colla magìa dell'arte, quel che si può chiamare il ritmo, il palpito origi!llario della materia vi– vente. Questo è chiarissimo im.certe più celebri composizioni. Nell' Ame du vin) ad esempio, ch'è proprio il « chant plein de lumière >> ,sgor– gato dalla suggestfo!lle più sopra citata : tutto permeato di festiva ebbrezza, lieve, coliltenuta e che si fa squilllante salendo fino al verso : Entends-tu retentir les refrains du dimanche per poi subito calare all'accento di UIIlapudica tenerezza: Et l'espoir qui gazouille en mon sein palpitant. Oppure in questo snodarsi -im.finitodi passi molli e lenti : Elle se développe avec indifférence ( Avec ses viltements .... ). SIIlodarsi che altrove assurge addirittura a un senso di eternità: Tant l'écheveau du Temps lentement se dévide (De Profundi~). O quando due aggettivi i111 capo al verso bastano a drizzare i!llpiedi u111 corpo umano e dargli il ritmo del passo : Agile et noble, avec sa jambe de statue (A une passante). Grande et svelte, en ma,rchant comme une chasseresse (À une dame créole). O qu31Ildoè comunicato per le ,sillabe il fremito di un ucceliletto: Co=e un tout jeune oiseau qui tremble et qui palpite (Bénédietion) ., o u111 richiamo si propaga per lo sparlo a larghe onde : Ou le roucoulement éternel d'un ramier. (Un voyage à OytMre). Son tutti esempi mirabili, che hanno per carattere comUIIle di ce, lebrare rispecchiato, riecheggiato, IIlell'a.nimo del poeta alcunché di sensibilmente a 1ui esterno. La Ohevelwre è il p,restigioso capo– lavoro di questo genei·e. Ma è ancora aJltrove che Baudelaire a parer mio riesce inimitabile: quando la musica IIlasce per così dire dal IIlulla, come dru nulla si materia nell'etere l'arcobaleno. Qurundo Biblioteco .GinoB aneo
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