Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930
Sulla poesia di Baudelaire De chasser loin· du lit les moustiques ròdeurs, Et dés que le niatin fait chanter les platanes, D'acheter au 'bazar ananas et banànes. Tout le jour, où tu veux tu mènes tes pieòs nus, Et fredonnes tout bas de vieu..'Cairs inconnus ..,. (A une malabaraise). 577 Uno· dei prestigi dli questa poesia è di crearsi attorno uina cavità sonora propria a sé sola, per intendersi, un che di analogo a quel che i wagneriruni chiamano il « golfo mi,stioo )). E qui direi che si disegna una volta di acustica perfetta : lID breve arco dolce e sa.1do che ripete 1I1ell'aJ11imo la curva del « ciel immense et rond ». E que– sto con un'operazione che non ha nullla di esoterico: « Dans certains états presque surnaturels) lrt profondewr de la vie se révèle toute entièr,e dans le spectacle) s·i ordinnire qii)il soit) qu)on a sous les yeux. Il en devient le Symboie)) 1 ). Per illustrare questa partico– la,rità si pensi invece a Keats, che fuor d' ogini intenzione. di parallelo, è uno dei pochissimi che possa essere acoostato a Baudeilaire n-001 ,solo per densità di materia e ricchezza di echi, ma soprattutto per disposizione e facoltà dell'animo ,a esser ferito dai più lievi strali di bellezza. Keats ci appare aureolato di malinconia come un Orfeo: la sua poesia è teneraimente mitica fin dli tono, e di continuo rischia di cadere nella pura decorazi001e se il fiato della passione umana non investe e v1vifi,ca illl. pieno quella sua sponda dove l:a pa,storaJle fiorisce, fredda, eterna, deliziosa e impossibile. Baudelruire ,o,pera illlvece sempre nel quottdiano 2 ). DiTe che le Fleurs du Mal soino il poema di Parigi non è solta.nto una osservazione di genere naturalistico: il Tableau Parisien è il suo scenario obbli– gato. La crudeltà della bellezza, mer-avigfliosa e precaria, era per lui un'esperienza rinnovata a ogni cmnto di via: il cigno goffo e de– solato sfuggito alla sua gabbia in Place du Oarrousel diventa vera– mente Allldromaca, e l'ora e il luogo nel Orépuscule du Matin pren– dono veramente per lui corpo e pers-01I1a come reaJltà di una vita; mitolog-ica : L'aurore grelottante en robe l'OSe et verte Descendait lentement sur la Seine déserte, Et le sombre Paris, en se frottant !es yeux, Empoignait ses outils, vieillard laborieux. Baudelaire in questi momenti d'integrale visitazi001e poetica rimane intero il dandy pa,rigino miserevole e scalc.agnmto al quale tuttavia 1) Fusées, XViII. 2) Non si sa se più ingenuo o meschino suoni il tono protettore di Sainte-Beuve nella famosa lettera privata del '57: « Vous etes, vous aussi, de ceurc q_uicnercnent de la poésie partout ». 3 7. - PéJaso. BibliotecaGino Bianco
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