Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930
Sulla poesùi d-i Baiidelaire 573 come IIl'è cosciente, - nel modo col quale l'esperienza è filtrata nel– l'opera. << Le romantisme, - scrive nel Salon del 1846, - n?est pré– cisément ni dans le choix des sujets 1ii dans la vérité ewaote) mais dans la manière de sentir. Ils l'm1,t cherché en dehors) et c)est en dedans qu)il était seulement possible de le trouver. Pour mo-i) le romantisme est l' expression T,aplits récente, la plits actitelle du beau )) 1 ). Così polemizzava ooi romantici oontemporanei; e d'altro canto dooU1I1ziaval'errore di quella precisione formale astratta e goffa in cui l'ingannevole miraggio di UIIlcanOIIle 3Jssoluto di bel– lezza fa incappare tutti i neocl3Jssici : « Ma.Zheur à celiti qui étitd-ie dans l'antique a-utre chose que l'art pur, la logique) la méthode gé– nérale )) 2 ). Insieme così all'inaugurazione ',di U1I1 nuovo e più vasto registro della soosibilità è restaurata l'autorità delle più rigid~ leggi prosodiche che la faciloneria .misticheggiante dei r.omantici tendeva ,sempre più a disgregare. Baudelaire cioè scopre il preciso punto d'incidenza fra la sua propria neoessità interiore e quella iinerente al getnio poetico della sua lingua. Perdò, più che per certi echeggiamenti formali, è per la genesi plastica dell 'ispira.zi, one, pe1· la rigorosa modulazione espressiva dei moti dell'an imo ch e si può 3JOCostarela poesia d[ Baudelaire a quella di R3!Cine. Con Baude– llaire quell'istrumento oosì f3JCilmente so11doe monotono ch'è il verso frrunoese ritrova U1I1 timbro che da oltre U1I1 secolo IIlOns'era più fatto ,sootire. Huigo, .s'intende, ci s'era messo prima di lui, ma di– vorato ,da quella ,sua fooosa vitalità di grande orchestratore non ne cavava per l,o più che strabilianti effetti da conce11to: ripet€1Ildo così. i modi della men bella tra;dizi,01I1e frrunoese, quella che può andare sotto il seg1110 dli Oorrieille. Baudelaire ha in comune con R3Jcine un raro senso di discrezione, di dee-oro intimo. È soprattutto « la par– faite beaitté de son coewr )), per riproodere l'espressiolile di Bar.rès, che 110impareinta al poeta di Bérénioe e di Phèdre, di Junie e di Athalie. Entrambi nei momenti sublimi, - e non c'è passione che ig111orino in tutte le sue sfumature, - sa,nno ricusare il minimo ac– cento che non re1I1dasuono della più schietta purezza. Dioono l'es– -sooziale e come va detto. La soelta dei vocruboli, il disegno dei ritmi, tutto concorre a una precisi01I1epudica e 1I1obilissima che riesoe a una persuasione molto simile, può dir.si , a quema della musica. E penso .soprattutto alla musica da camer a, e specie di oerti quar– tetti: musica nella sua essenza più densa e nella' sua espressione. più spoglia .. E la cui somma persuasione naisce da questo : che la sua precisi01I1e,legge a se stessa, raggiungendo un'alta impersonalità emotiva, lungi daJl limitare l'emozione individuale di chi l'accoglie, 1) O·uriosités esthét-iq1tes, p. 85. 2) L'art romantiq1te, pp. 71-72. BibliotecaGino Bianco
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