Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

570 N. Rodolico efficacia della buona parola che religiosamente Carlo Emanuele gli avrebbe rivolta. · . . L'impressione che Carlo Emam.uele ebbe del Prmc1pe f_u ecce~– le!nte. Nella sua grande bontà indulgente, nella sua seremtà reli– giosa, e nella :fiduciosa speralllza nella grazi~ di Dio, Carlo E~a– nuele presenti che quel giovane si sarebbe sicuramente e sped1t~~ mente avanzato nella via della fede cattolica,. Ed in tal senso scri– veva il 10 aprile al fratello: « Je me suis aperçu qu'autant que son fond est bon autamt sa première éducation a été mauvaise : il parait pourtant porté pour la Religion et à la bonne cornduite humairne >>. E Vittorio rispondendo avverte: « il a déjà fait du chemj,:i;idans le bom.sentier >>. Fiduciosa speralllza no111 solo, ma stima ed affetto ispirò Carlo Alberto a Carlo Emanuele nel suo soggi@no a Roma. Car1o· Ema'. nuele cosi affettuosamente gli scriveva qualche mese dopo : « So che dappertutto siete passato, vi 8iete reso stimabile. Potete cre– dere quanto ne gfoisca. Ma per ,non tediarvi, finisco, abbraccian– dovi di tutto cuore, caro Alberto mio, e dicendomi vostro>>. Non sorno queste le solite frasi di convenevoli; e parimenti sin– cere sono le espressioni delle lettere di Carlo Alberto: «V. M. avrà ri.cevuto la lettera, che io Le scrissi all'indomami del mio matrimo– nio, mentre u111'altra ne diressi a mia Madre; ed osai, anche in questa occorrenza, riguardare V. M. come mio tenero Padre; tante sono le bontà, ta,nto l'affetto cui Vi piacque, o Sire, di sempre di– mostrarmi>>. E cosi finisce : « Il suo figlioccio si raccomanda calda– mente alle preghiere di V. M. nelle quali tutto si confi.da >> e si firma .con la parola di figlio. « La buona e cara imagme paterna » resterà nella men te e 111el - l'amimo di Carl,o Alberto, ed egli si sentirà religiosamente a lui vicino nella prova del dolore, quando così scriverà al d' Auzers: « J'ai tonjours son portrait (di Carlo Emanuele) avec moi. Il me vioot souvent les larmes aux yeux en pensant à lui. Il m'aimoit tant, et me donna de preuves de vrai attachement que je ne me coosolerai jamais de l'avoir perdu )). Della crisi religiosa superata e risolta nella più recisa forma cattolica non mancano segni evidenti tra la fi111e del 1819 e il prin– cipio del 1820 in lettere al d' Auzers e al Costa. Il Principe esprimeva al d' Auzers la ferma volontà di restar forte 111ella sua religione e scriveva al Costa, alla :fi,nedel febbraio sotto l'impressiOOle, che fu enorme, dell'assassinio del Duca di Berry: « C'est ainsi que, dans ce siècle n,ous devons nous attendre à etre récompensés de nos pemes. Mais il existe un Dieu veno-eur qui sait compenser les pei:nes qu'O!Iléprouve sur cette malheu:eu~ terre». Questa concezione di un mondo di ingiustizie e di tribolazioni, BibliotecaGino Bianco

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