Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930
La prima giovinezza di Carlo Alberto 565 che, superamdo l'avversione per tutto ciò che ricordava la rivolu– zione, pensarono di servirsi ai fini loro di una forz;:i, morale, che dalla rivoluzione stessa era scaturita, e orientarono le nuove aspi– razioni nazionali degli Italiani verso Casa di Savoia. Cesare di Sam 'Marti1J10d' Aglié, mim.istro a Londra, in U'l1suo dispaccio, dopo di avere segnalato la trasformazione avvenuta nella coscienza italiruna desiderosa di avere una im.dipendenza << enti-ère et complète de tonte l'Italie, sous un seul chef)), avvertiva di essere in– formato « que les Italiens en général avaient manifesté de la dispo– sition à s'adresser à V. M. comme au seul souverain italioo )). Le speranze del diplomatico p,iemontese andarono frustrate : l'Austria per rendere militarmoote debole il confine ori®tale al Regno di Sardegna, ,cercò di togliergli l'alto Novarese ed Alessan– dria, per avere così aperta la porta e agevole la via per l'im.vasione del Piemonte. Fu già molto che la diplomazia piemontese salvasse il Novarese ed Alessandria lascia<ndo tuttavia che temporaneamente l'Austria occupasse la fortezza di AÌessandria. L'atto finale del Congresso di Viell[la non era stato amcora fir– mato, quando il Gabinetto di Tori1J10si tr,ovò di fronte ad UIIlapro– posta austriaca che, per vie insidi,osamente pacifiche, mirava ad un ass·orbimento totale dell'Italia: il Re di Sardegna era invitato a far parte di una, Lega italiana di cui l'Imperatore, come Re del Lombardo-Veneto, avrebbe avuto la presidooza. « Oso credere che no1J1dobbiamo esporci a, tale cimooto )), scri– vev::i, il De Maistre al Vallesa, ministro degli Esteri ; ed il Vallesa fu pi®amente d'acoordo con il De ,Maistre; rispose al Metternich in modo da lasciar cadere la proposta, e, nel frattempo, corse ai ripari per osteggiare l'azione che l'Austria stava per esercitare presso la Corte di Napoli e presso la Santa Sede. È di quel tempo 1liil ,disegno di Vittorio Emanuele per UIIlalega politico-militare italiama, diseg1110 che torna ad onore del Re, ani– mato dall'idea che a difendere l'Italia pensassero gl'Italiani 001J1 la concordia degli animi e delle armi. L'originalità di questo d'i– segno 'l10n consiste però nella vec,chia idea della Lega italiana, ma nel modo co'l1cui in quel mom®to fu co1J1siderato il problema poli– tico del Piemonte e dell'Italia di fronte all'Austria, sia sotto l'aspetto militare, sia sotto quello economico nazionale. Nelle istruzio'l1i date all'Inviato sardo alla Corte di Napoli, così si dice dell'Austria: « Le difficoltà che s'im.contrano .per iSIIlidare le sue truppe dalla citta.della di Alessandria, fecero 1J1ascere il sospetto che alla sigmoria di tutta· Italia mirasse.... si può dire come si diceva, al tempo della .Spagna : ogni aggrandimento di Spa– gnuoli in Italia è minoramento di forza in Italia)). Al Nord, i'l1- somma, - la cooclusione è sotti1J1tesa.,- si difende runche il Sud; e senza H coocorso del Sud, l'indipendenza del Nord è mal sicura. BibliotecaGino Bianco
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