Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930
F. Torraca « Le membra sparse)) furo1I10,per proposta del Carducci, riunite dallo Zanichelli. Dal gabililetto del ministro, passai aJ1ladirezione generale delle scuole elementari e normali, all'ultimo piano del palazzo della Mi– nerva. Vi si giungeva salendo per centoventi gradini. Or si figuri ill mio rincrescimento, quando un giorno l'usciere mi a1I1nunziò <<il signor Senatore Carducci))! Gli corsi incontro, e mi dolsi che non mi avesse fatto chiamare al primo piano, o 1I1onmi avesse mandato un biglietto per darmi a.'.ppuntamento dove gli fosse piaciuto. Fu tutto mutile, 1perehé altre volte volle salire ,sino a quel quarto piano. In quegli anni, quando veniva a Roma, gli tenni compagnia di tanto in tanto a colazione o a desinare. Era con noi Mario Men– ghini, al quale egli volle U1I1 gran be.ne. Una volfa, in un piccolo ri– storamte vicino a piazza, Colonna , venn e anche il Petrocchi, che il Carducci si divertì a punzecchiare UIIlpo' forte. Un'altra volta, ill Menghini ci condusse a Porta Sam Pancrazio, da Sca,rpone, a man– giar fave e pecorino all'uso romanesco : IIl0n mi parve che il poeta gustasse m-01to quelle fave crude. Una sera, col Chiarini, il Ca– sini e altri amici, eravamo seduti a ulila tavola su la terrazza del Castello di Costantino, ora Ca8tello dei Cesari, quando vedemmo spuntare daJlla ·scaletta la testa energioa del Baccelli, tornato mi– nistro dell'istruzione. Tablea,it ! Il ministro amabilmente, quamdo ci levammo per saJut.arlo, ci disse d'essere !lieto di vedere i suoi dipen– denti intorno all'illustre poeta, inter pocula. Di quel tempo sono due bi,glietti e due lettere. Caro prof. Torraca, Le presento H dr. Carlo Frati, bibliotecario dell'Estense, e già mio alunno. Il <:he vuol dire ch'io lo conosco, come Ella lo conosce di certo per le dotte e utili pubblicazioni. Onde senza più lo raccomando a Lei come degnissimo di attenzione. E La ringrazio. Giosue Carducci Senatore del regno presenta la signora .Marianna Billi Giarré che egli conosce da tempo scrittrice, maestra e gentil– donna egregia. Bologna, 17 f. 1897. Le raccomando quanto so e posso la allegata istanza della signorina Botti, che ha 4mti documenti, è d'ottima famiglia, andrebbe dove al Ministero piacesse mandarla: fiorentina e affine della signora Marianna. Billi. Si fa dunque il Museo Tassesco ? Il prof. Solerti, che desidera, e cred: dover ~ar lui l'ult~ma man~ e disporre e ordinare i libri, dei quali molti regalati, aspetta d1 esser chiamato a ciò nelle vacanze di carnevale. Ed era ed è un antico e carissimo voto del buon M. esser chiamato lui alla direzione. Per mezzo di Lei io vorrei raccomandarlo al Ministro. BibliotecaGino Bianco
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