Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Ritratto inedito del Fogazzaro 541 ---------------- fessor Zanella [ il poeta della « Conchiglia fossile »] hanno una posizione più indipendente di quella del povero Monsignore, il quale, senza avere precisamente gli obblighi di un soldato né quelli di un servitore è tutta– via legato, in tutja la SU?, pompa, da molti riguardi, rispetti etl ossequi. Spero·bene che voialtri non avrete badato a riguardi trattandosi di ono– rare una bella e santa causa; ma sta a vedere se la Provvidenza ha posto nel cuor di Monsignore un bicchiere di spirito coraggioso o se ve n'ha posto una sola,. goccia. Dunque proponetevi di non essere mai pusilla– nimi, per conto vostro ; ma non date neanche addosso al vostro, « breve, rotondo e rubicondo nemico ii (San Bernardino, 3 agosto '87). Io nolll volevo tuttavia parlare di ciò. Ciò, se mai, offre ll'imrugillle ·oom:movente di Uill FogazzaTo, il quale associa;va ai propri doveri verso i figlioli, preoccUJpaziollli e sollecitUJdini 1per i nipoti. Ed è runcora· un a,spetto meno conosciuto dell'uomo. Io volevo p-aTla.re di Uiila differenza di to[lo, di stile. Direste che col piooo1o Aillgello, colll ,quel raig,azzino così sgrirummaticiyto, il Fo ,gazz.a.ro si compia– cesse, vedete U1Il poco, della prropria qualità di ,scrittoJ»e. Oome n-0n avveniva con la suocera. Nelle quasi cento lettere a quest·a, vi sfido a triovare un toooo paesistico, quale il seguente: Oggi me ne andai soletto a visitare quelle antiche torri in rovina che sorgono sulla sinistra dell' Astico fra la Pria e Barcarola. Il cielo sinistro, il luogo deserto, selvaggio, le rovine illuminate da un sole livido di tem– P.esta mettevano tristezza e sgomento. (Lettera da Velo, del 13 ottobre '84, dei tempi del Cortis). Ullla cartoliina da Oolmaregia, del 9 settembre '85 (11/zpom.), scritta a laipis, non rivela che un intento, diciamo così, da artista: regalare un appunto sul vero. Eccola integralmente: In Oolmaregia non v'è ufficio postale; siamo qui soli, l'ometto di pietra ed io; ma tu crederai alla data. L'orizzonte non è chiarissimo. Da– vanti a mé Milano e la pianura lombarda son perduti nella nebbia; del Rosa vedo i fianchi nevosi e non la cima. Vedo però gli specchi interrotti, bizzarri, di cinque laghi; le guglie bianche del Rheinwaldhorn scintillano nel sereno. Solo nna capretta è venuta poco fa a visitarmi. Guardava ora me ora gli abissi. - Mi alzai e fuggì. - Maria benissimo. Partiamo sa– bato. Saluti a tutti. Addio. Lo zio Toni. Ulll'altra cartolina col timbro postale del 12 luglio '86, diretta a, Lonedlo, trrudisce, sotto l'·ruppaireinte semplicità, noill so che i:rute.nzioille quasi !letterari-a, d'umorrismo quasi monda.no (Mercoledì): . I Carissi:rp.o, Un saluto prima di partire per Velo dove le signore mi hanno prece– duto stamani. Nell'ora in cui voi òeatamente nutrite la vostra felicità sul ibhotecaGino Bianco

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