Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930
Ritratto foedjto del Fogazzaro :537 giorni vedeva differirsi per un motivo o per l'altro questo grande avveni– mento musicale come profetizzavano i lirici amici del signor Boito. E vero che a detta loro anche il libretto doveva essere un grande avveni– mento letterario; tanto grande che l'autore non lo potè tenere in peotore e lo lanciò alla pubblica ammirazione un mese prima della rappresen– tazione. E anche vero che molti non legati a Boito né per amicizia né per partito giudicarono che quanto v'era nel libretto di più grande fosse l'audacia di farlo passare per buona poesia. Ma ad ogni accusa si ri– spondeva : - Aspettate la musica, la nota supplirà alla parola, si capisce poco quello che dicono ,gli attori, ma si capirà perfettamente quello che diranno i violini. - Durante le lunghe prove correvano voci sommesse di miracoli d'arte, di estasi, di entusiasmi. I coristi applaudivano il maestro, i professori d'orchestra lo abbracciavano. Intanto il pubblico con la sua solita bontà correva ad accaparrare palchi e sedie; i biglietti di banca piovevano nelle tasche vuote dell'impresa. Per miracolo .... -po– temmo avere due sedie; di palchi non se ne discorreva da un mese. Ier sera Io spettacolo era annunciato per le 8. Alle 6 ½ la platea era invasa da una folla impetuosa che si precipitava nelle poche sedie aperte, come gli Ebrei sulla manna. Alle 7 ¾ il teatro era pieno, riboccante di gente; tre o quattro signore in gran toilette per ogni palco dalla prima alla quinta fila; platea e sedie stipate alla lettera. Alle otto il Boito che oltre al libretto e alla musica volle incaricarsi della direzione dell'orchestra, salì al suo stallo. Applausi fragorosi scoppiarono da ogni parte salutando il coraggio del ,giovane poeta compositore. Precipito la narrazione perché è ora di posta. Il prologo che si diceva paradisiaco è una ben povera cosa; pure il pubblico era tanto ben disposto che al calar della tela si ebbero molti applausi. Poi si passò di disinganno in disinganno. La pre– tesa rivelazione si ridusse ad una musica sempre noiosa e spesso ridi– cola. Il secondo atto passò in silenzio, il terzo fu zittito, il quarto e il quinto fischiati. Il giudizio fu crudele ma giusto, né si può attribuire a mal animo del pubblico che era disposto a festeggiare qualunque briciolo d'ispirazione di cui avesse potuto accorgersi.. .. ]. La parentesi è chiru;-a. Boirto .era per la musioa dell',aivveinire, come si diceva ·allora. E il futuro autore di Piccolo mondo antico .... Sentite qua (.Milaino, 9 lugli-o '68) : L'altra sera abbiamo sentito al Re il Matrimonio segreto di Cima– rosa che fu rappresentato p,er la prima volta nel 1792. Viva la musica codina! Questo matrimonio di 80 anni è delizioso. Porta la sua età con una disinvoltura da fare invidia ai giovanotti d'adesso. Il pubblico va in visibilio o,gni sera, giovani e vecchi, specialmente questi ultimi che hanno l'aria di ritrovare un compagno d'infanzia. L'altra sera ve n'erano due in un palco antichi come Noè, che non potevano star fermi malgrado i reumi e la ~otta. Applaudendo guardavano il pubblico con una cert'aria di soddisfazione che voleva dire: - Sentite un po', ai nostri tempi, che roi-:asi faceva! - Fuori Cimarosa. BibliotecaGino Bianco
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