Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

530 A. Piilazzeschi - Stampe deU'Ottocento: i bagni di Pancaldi l'aria, che iillcominciava a rivela,re e scuoprire Ìiil quella società le fila di uilla trama. illascosta.. Quella notte precedeva gli addii. Domani sarebbero incomin– ciate le partenze verso le proprie case e città. Si striillgevano nodi nolll ancora stretti in quel mese trascorso sopra uilla piattaforma 1I1eutrale, ed altri stretti troppo pareva nolll si potessero sciogliere. Alcuille di quelle dame parlando col cavaliere, o ascoltandolo pein– sierose e sorridenti, agitavano sul seno con gesto largo grandi ven– tagli di piume o di merletti, altre si sventolavalllo illlfretta seinten– dosi a bollore, altre ancora sgattaiolavano seguite da quello per 1B scale delle terrazze e dei torrini, inqÙiete, quasi illon trovrundo posa, come nel letto allorché !llOlll si riesce a prender sonno, e altre i:nfine sulla cima di una rotoillda guardavano insieme ed in silenzio nell'oscurità azzurra e doke un punto nel mare, sotto le stelle. Tutta la riva di Livorno splendeva di chiarori e di luci in quelle ultime sere della stagione; per tutta la spianata dei Cavalleggeri fino alla città : teatri e teatrini, baracéolili, ca-:ffiè.E mentre dalla pu1I1tadella rotonda si sentivano le note soffocate dei vailtzer IIl.elle sale del circolo, giulllgeva l'eco lontana di una caiilzone lllapoletruna da un teatrilllo popolare : · Vi'cino o' mare, facimmo ammore, a core a core pe' ce spassà .... una di quelle voci semplici che ad un certo momento sono capaci di toccare il cuore di tutti. So' marinaro, e tiro a' rezza, ma a' contentezza mi fa mori. Che cosa c'era in Palllcaldi che culmiiila-vai111 quella sera di festa? Soccorso dal potere dell'oscurità e da quello del mio corpo di fan-_ ciullo, che sfugge, che lllOnsi guarda o non si vede e lllOill si teme · un'ignota forza mi spinse e mi fece rattooere il re~piro : ahi tu/ bamento ! vidi, e seppi. ' Quello era? ... Così ? ·Mi parve .... tam.to , talllto.... e poco .... come il mare. ALDO P ALAZZESCHI. BibliotecaGino Bianco

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