Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

618 M. Casella a lui una superba presentazione (1836) al pubblico di Francia. Ma 3i Parigi accorre sollecito incontro alle sp_eranze del Mistral l'amico Adolfo Dumas. Questi lo saluta con caldi elogi dalle colonne della Gazette de France (29 agosto 1858) e lo porta in casa ~amartine. Primo successo. L'aocoglienza è cordiale. Il Mistral recita i suoi v~rsi; coglie i sorrisi e i complimenti della- bella e giovine nipote del poeta e della contessa di Peyronnet; se ne commuove, se ne esalta e ne scrive all' Aubanèu con trasporto. Jean Reboul con la sua autorevole parola gli aveva già pre– disposto l'ambiente; e Jean Reboul, « il padre suo in poesia», alla prima lettura del poema, già stampato ad Avignone, promuove a Nìmes una festa felibristica dove il Roumaniho, l'Aubanèu e il Mistral sono in– coronati d'alloro. Ma qui lasciamo la parola al Mistral. In una lunga lettera, dove è completo l'abbandono dell'anima e fervente la pienezza del cuor.e, egli così ringrazia il Reboul: « Au milieu de vos fètes et de vos applaudissements, l'étonnement, l'admiration avaient ravi mon àme, mais je n'avais pas pleuré. En arrivant chez moi, je me mis à raconter à ma mère notre couronnement. Je ne pus achever, les sanglots me cou– pèrent la parole, et pendant deux jours, toutes les fois que je voulais revenir à ces choses, les pleurs noyaient ma voix. Et pourtant, je vous l'assure, ce n'étaient point des larmes de joie; c'était quelque chose comme un attendrissement profond, mèlé d'un vigoureux désir de me rendre plus digne de telles sympathies ». A Parigi intanto il Lama,rtine legge e rilegge Mirèio; ne parla con entusiasmo in famiglia; non abbandona il libro neppure un istante : neppure alla sua bella nipote; comunica al Reboul le prime impressioni. Già lampeggia la bella fantasia poetica che illuminerà con dovizioso splendore di immagini il suo celebre Entretien. Per lui il Mistral è un greco delle Cicladi: « Depuis les Homérides de l' Archipel, il n'avait pas encore jailli un tel jet de poésie primitive». La concezione romantica del tempo circa la formazione delle epopee primitive (quella stessa che presiedé alla, costituzione unitaria del Kàlevala per opera del Lonnrot) è qui in germe, pronta a svilupparsi poeticamente al calore della passione democratica che animava il Lamartine. Il trionfo parigino di Mirèio si delinea sicuro e grandioso. La stampa ne parla con tra,sporto. Adolfo Dumas, - simpatica figura di ardente meridionale, - si fa in quattro per comunicare al Mistral giudizi e notizie. E le notizie circolano quasi con le stesse parole nelle lettere che si scambiano i « félibres ii. Attorno a Mirèio si ere~ un'atmosfera di affettuosa cordialità, di commossa esal– tazione e di osannante trionfo. Tutto supera le previsioni; anche se l'oro– logio dell'Accademia segni il ritar_do. Le speranze sono giunte all'inspe– rato. Il Mistral che è tornato a Parigi, ne rimane sopraffatto e « si strugge di abbracciare sua madre ii. Ma c'è l'invito a casa Lamartine: la, serata memorabile del 30 aprile 1859, in cui il poeta gli leggerà, con la sua bella voce armoniosa, l' Entretien ormai compiuto. Ascoltiamo ..Anselmo Matieu, uno dei sette di Font-,Segugno : « Quando, verso la fine, si giunse a quello splendido passo in cui l'eloquente poeta paragona il Mistral all'aloè delle isole di Hyères, il Mistral con un nodo alla gola si alzò per abbracciare e ringraziare il suo benefattore ; ma un fiotto di lagrime gli troncò la parola e ricadde sulla sedia singhiozzando ii. BibliotecaGino Bianco

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