Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Claudia 599 Verso le quattro si sente un'aut-0,mobile, ed ecco Jacopo ed una frotta di gente : due sigmori, una signora, il minore dei :figliuoli. Claudia restò lì senza parole a guardare quell'arrivo innanzi tempo (aspettava Ja0opo per il mattino dopo) e coo un solo dei ,suoi ed in compagnia di quegli estranei. - Ah, Claudia, - fece Jacopo quand!o l'ebbero tratto giù dall'automobile - come la va? ... - Niente altro. Come se si fossero veduti il giorno fam3Jllzi.E spiegò: impe– gni, ritrovi, lavori da non sapere da che parte voltarsi; ma a 1I1essun costo avrebbe detto di lllOad Ulll. invito come quello della sua brava Claudia; e, non potendo venir domruni (preso d'alla mattina alla sera, l'affare del cauooiù artificiale), ·s'era fatto prender su da. quegli amici che facevano una gita da quelle parti. - Ed ora, - conchiuse, - eccoci qui per u1IJ.'orettao due colll la nostra o ttima C laudia. Come la va ? E che cosa ci offri di buolllo? Abbiamo fa.me e sete. E si sedette ro alla bella tavola, preparata per il giorno della Mad'olllna, come su in chiesa avevruno prel,)arato l'altare. Quei si– gnori s'erano un poco schermiti, e insistevano perché si rimanesse in giardino sotto il caprurmo. Jacopo non voUe. Lui stesso sturò le bottiglie del birunco e del rosso, e mesceva, offriva, accettava le lodi del salato, delle acciughe, del b-1~rro,del formaggio, delle torte e delle pesche, di tutto quamto Claudia veniva servendo ai singoli ospiti come una brava cameriera silenziosa, e non ci fu ver,so dli farla sedere. La signora dell'automobile lodò da intenditrice la tovagli!1 ed i tovagliuoli; fur01I10commentati, cop. molta ammirazione, 3Jllche i piatti, le posate e i bicchieri. Poi se ne andarono. XI. Un po' prima di sera, le campane cominciarono a sonare. A so– nare, non IIlella comune maniera clamorosa, ma come -usa illl.certi paesi la vigilia delle feste solenni, ed 3Jllchequandò muore un bam– bino: quel &onare a mezza voce, continuo, minuto, che si ottiene legando i batacchi delle campane a una specie di tastiera. Cinque tasti, cinque note che si susseguono formrundo una lllenia, e la ne– lllia si ripete : poi ulll colpo più forte battuto sulla campama mag– giore conchiude, e, dopo ulll.breve intervallo, la nenia riprende. So– lllare ad allegria, si dice; ma è un'allegria che 1I1on fa ridere, che stringe un pochino il cuore. Claudia, appena partita quella gente, era scesa nell'orto: non che avesse in mente cose da fare. Strappava, sì, qualche erba-0cia, liberava dalle foglie ingiallite un ramicello che le veniva innanzi, raddrizzava uno stelo. Si fermò dinanzi ad Ulllapianta di cetrioli che BibliotecaGino Bianco

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