Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Claudia 597 Claudia si ripose la lettera in tasca e riprese a dirizzare quei gra1ndi steli bianchi e rosa. Poi, di colpo, s'abbatté sul sedile di pietra; singhfozzrundo, pfangendo forte, come i bamb:ùni .. Poi si frenò di botto, corse a vestirsi e partì. Nepp.ure .sapeva il recapito di Livia, né le fu fadle di ritrovarlo, in una città così grande. Ritrovò, ch'era quasi sera; e dovette aspet– tare un tempo im.terminabile nell'atrio (un v asto, atrio nudo e freddo, senza lume, com.un vago aroma di fiori, di from.de come d'opo um.a festa od un funerale ) prima che ricomparis se quell 'arcigna dome– stica a dire : - Mi rincresce ; la signora m.on è in grado di ricevere nessuno. - Ma .sono sua sorella, - gridò, - la sorella della sigmqra .... Strappò alla dom estica la mam.iglia dell'uscio socchiuso, balzò dentro, e d'i stam.za in stanza, come guidata da un istinto, giunse dov'era Livi a. La sc orse, nella, debole luce d'um.a lampadina, rag– groppata sul pavimento, con ìa schiena addossata ad un sofà. - Livia, - sussurrò con la v,oce più dolce e delicata della sua anima, - Livia .... - E s'accostava timida, tenendo il fiato. Livia rimase come se di nulla si fosse accorta: fissa con gli occhi di ghiaccio nero Ìln un orrore senza fondo. Claudia si sedette sul margine del sofà; e le veniva lievemente carezzando i capelli sconv-olti, que' bei capelli castani, oosì ricchi e ridenti, ch'ella amava pettinarle bambina, e un colpo di pettine ba– stava a suscitarvi una gioia di onde. Livia, con un crollo brusco, si scosse via dal capo le mani della sorella. E Cla,udia non osò toccar più quel selvaggio dlolore. Si scostò un poco e :rese ancor più tenue il suorno delle sue parole. Non molte parole, e non una che volesse essere consolazione, consiglio, che avesse peso di pensiero definito. :__ Cara, - diceva, - mia povera cara .... - ,Ma poi disse: - Vuoi tornare con me? ... nella casa no– stra? Vuoi? ... - Livia alzò duramente le spalle; poi mormorò: - Va via. E poiché Claudia non volle andar via, e, ritirrundosi verso l'am.– golo del sofà, se ne ,stava senza muoversi, senza. dire più nulla, con la faccia inondata di lacrime, Livia balzò come una furia e si lrunciò contro la sorella gesticolando, strillando : - Va via ! Va via !... Non ti basta ancora? È morto, mort-0.... Puoi essere contenta. Va via. Claudia s'aséiugò la faccia e uscì. X. E un adllilO passò di desolata tristezza; uno di quegli anni bigi, Ìlnterminabili che costadlo una fatica ed un tedio enormi a traver– sarli, perché è come camminare in una boscaglia fitta fitta, di cui non si vede la fine e che non offre varietà nemmeno nel senso del BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy