Pègaso - anno II - n. 11 - novembre 1930

Claudia 595 trono per fare posto a lui? Sua la più bella aziooda agricola della provi!Ilcia, suoi_tutti gli onori, tutte le cariche : cavaliere, p,odestà .... salute a prova di bomba, denari, ogni bene di Dio .... E non è C-Olll.– tento run6ora quest'uomo indiscreto. Vorrebbe .... Di mano i!Ilmrunoche enumerava le fortune del Cavaliere, il pre– tone veniva allargamdb le braccia; e quando allargarle non fu più possibile, arrovesciò il faccione gioviale e fermò su Claudia due oc– chietti pieni d'Ulla teatràle i!Ildignazione. - È capace, sigmora Claudia, d'i!Ildovinare ciò che vorrebbe? - Noo saprei. La luna, - rispose Claudia divertita da quella ,mimica. Ed essendo finito di piovere, i d'ue se iile andarono. Il giorno dopo, il par!'oco tornò e, senza ambagi, disse a Claudia che il Cavaliere, essendo rimasto vedovo, desiderava di riprender moglie e che se lei, Claudia, c-onsentiva, la cosa si poteva ritenere bell'e combi!Ila-ta. Il Cavaliere aveva avuta la migliore impressione dalla vi,sita del giorno innamzi. Claudia, stupita e turbata, rispose con un « ma nemmen per sogno)). Ma poi lasciò che il prete riprendesse il discorso e stette tutta quieta ad ascoltare l'elogio del Cavaliere, l'elenco delle sue ric-chezze e delle sue virtù e le ragiooi per cui ogni buon cristiano deve accettare ciò che è palese doiilo di Dio. - Ebbene, - disse, - ci penserò su. Mi lasci Ulil paio di giorni. Furono due giorni senza requie, <l'uenotti senza sonno. Cento volte, non potendoiile più, gridò a se stessa : - Ma sì! spo.siaimoil vecchio, e che la sia fiiilita.... - E un mi!Iluto dopo, ripiombava nella tempesta. Ma quando, la sera del secondo giorno, il parroco ritornò, iI1essUII1a incertezza era più in lei. - No, - disse oolma, - è impossibile. E co!Il la stessa voce esageratamente pacata (quella voce quasi molle che è talvolta il suon.o del !Iloperfetto), Claudia ripeté il suo rifiuto. Quanto più il parroco ragionava, s'infervorava, trunto più tranquilla,mente ella ripeteva: - No, non posso. - Mi rincresce per lei, - disse il prete alzaindosi. - Tutto si sa– rebbe messo a posto oosì bene .... E s'avviava ad! uscire. Allora Claudia proruppe fai U!Ilarisata secca. Il prete si rivolse a guardare quella dOIIl!Ila stravolta, pallida come la cenere, che rideva e si torceva le mani. - Claudia, - disse, - diventi matta? - Matta? ... Ma che! Dico ooch'io che sarebbe una combinazione stupenda, mera,vigliosa. E come no '? Immagini, signor curato, che magmifioo pranzo di IIlozze, qui in questa sala, intorno a questa ta– vola. Non vede? Lì Jaoopo, il caro Jacopo, tutto raggiante, felice della felicit à di ques ta sua diletta Claudia, persuaso di averle, in conclusione, por.ta.to fortu!Ila.... Lì, in faccia, quegli altri due. Per- BibliotecaGino Bianco

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