Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930

ADDIO ALLA TINA. I C'era UIIl gram palpito eroioo nell'aria. Lo so che tali impres- sioni solilo sempre soggettive, ma io sentivo così, quella mattina a Firooze. Il sole n-0n era 3filoor spuntato : s'annunciava COIIl U1I1 ros– sore tutto disciolto nel cielo pallido, dietro l;i, collilila di Settignano. Gli spazzini per le vie, deserte e sempre più rinchiuse come m'av– vicinavo al Oe1I1tro,mi parevano meno miserevoli del solit-0 ed anche la :fila degli strilloni, che venivano dagli «arrivi» col pacco dei giornali sotto al bra-0eio, aveva più del pittoresco che dell'orrido; moo.tre altre volte, ricordavo, quello spettacolo di rifiuti umani am– bulanti m'aveva stretto il cuore. Il treno era 'zeppo e sussurrwnte. Dopo aver attraversato la città deserta, fui sorpreso di trovar tanta goote. Passando, quasi tutti i discorsi che coglievo erano sulla guerra. Da poco più di ventiq.uattr,o ore avevamo dichiarato. la guerra all'Austria. Nel mio compartimento di terza, tutti quei colil– tadini toscani erano evid'entemente c,ontrari alla guerra. -Ma io m'ero proposto d'evitare -0gllli discussio1I1e. Ormai per oont,o mio m'ero risolto: lllon più ,parole; se n'erano dette tamte che mi vooi– varu.oa schifo. Guardavo, fuori del filllestrino, fuggire la campagna., umida e velata sotto gli sprazzi rad.enti del sole. Se socchiudevo gli occhi, tra le ciglia quella campagina mi si trasformava in un'al– tra: nella pianura dell'Isolllzo, tutta stramamente mobile e lucci– cante, come un mare d'armi e di soldati. Sarebbe stata così la guerra ? Ero sicuro di no; ma mi divertivo a :figurarmela a mio piacere. Avrei potuto gridare dalla gioia, tanta ne avevo dentro di me. E, str3Jllamente, parte di questa gioia era formata dal pen– siero di dire ad.dio alle persone care ; partire sooteindosi accompa– gnati da UIIl loro sguardo affettuoso e malinCOlllioo, :finché si è sciolti da ogni cosa e da ogni cuore e, allora, si può anche .... 1 Ma questi erano sentimenti crepuscolari e ondeggiamti, vami come la 1I1ebbia di fuori che sfumava al sole. Invece sentivo molto precisamente che amdavo a trovar la Tina: a dirle: « Addio Ti1I1a,vado in guerra e forse non ci rivedremo più». Io lll-Olll sapevo com'era fatta allora la' Tina, non la vedevo da quattro anni, certamoote era molto cam– biata. Ma se volevo :figurarmela, mi si presentava col volt-Odi grande · bambina che le conoscevo· da quel tempo. BibliotecaGino Bianco

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