Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930
Vetrine d'un mondo nuovo 441 • farmi quasi rimpiangere i ca.ri mucchi di sassi, la polvere e le fatte delle mie strad'e maestre. Ho salita una collina boscosa e mi son fermato alla porta d'un castelluccio che la lu!Ila grande faceva tutto bianco e irreale. Una domestica ci ha aperto, un'altra ci ha preso i cappelli, una terza ci ha iintrod,otti in u!Ilasala e una dama, - pre– ludio dell'ospite, - ci ha accolti diplomaticamente. Mi guardo attorno. Dalle pareti bianche spiccano mobili italiani, arazzi framoesi, pitture cinesi, da terra si leva il collo impagliato d'una-giraffa africam.a che guarda incredula una statua del Dossena,. Ulll orso polare, schia,cciato ai piedi d'un divam.o, fissa con i suoi oochi di vetro un grammofOIIlo americano che mette suona cambia toglie i dischi d'a solo. Nel paroo, dalla serra trasformata ililpiscina, giulilge rumore di tuffi. Ohi fa il bagno al chiaro di luna? - L'ospite ha un viso inquieto, l'aria stanca di chi ha troppo veduto e parla a scatti con una dura voce; serissima, ascolta argomooti allegri e ride, - euh, euh, euh, - come u!Ilcontadino sordo se ode Ulllafrase poetica. All11, cena prendono parte Ulllaquindicina d'invi– tati cosmopoliti. Si pranza su tovaglie umbre con piatti toscam.i e vetri veneziaJili. Argomenti di circostanza: la conferenza di Ginevra e l'ultima commedia negra (parlar di negri soltanto come attori o come cuochi), gli opposti regimi d'Eur,opa, la psicam.alisi e i crolli di Borsa. · Fuori della tavola, le Nazi-0ni ,si separano, i111avvertitamente. Sola, in disparte, 111ella penombra degli alberi, la figlia dell'ospite guarda tutti ilil silenzio con un visuccio di bambina sofferente. I di– scorsi le domand:e si fa111 più ·liberi 111ell'ottimismo dell'asciolvere compiuto. - L'Eugenica, l'eugenica ! - dice ulll dotto svedese conceden– dosi una parootesi di scetticismo: - Io credo che l'opera più felice d'eugenica l'abbia compiuta l'Onnipotente. - Possibile ? - chiede un italiano : - E quaindo ? - Col diluvio U111iversale. L'altro scuote il capo. - Veramente, - obietta sacrilego, - il· ripr,od'uttore uomo fu scelto male .... O non era un alcoolista ? Sul fumo della sigaretta, un assorto fiammilllgo confida la sua pena: - Inguaribili tedeschi, - dice. - Filllita la guerra e. lo strazio del mio Paese, volli rived'ere un grande scienziato cui mi legavano villlcoli d'amico e di discepolo. Confidavo di ritrovarlo immutato nel– l'immutabile clima della scienza. E tale lo trovai, ma il suo primo salu to sap ete •quale fu? « Mag,nifico paese il vostro! Vi--sooo stato due am.ni. 801110 passato a X) Y, Z, con i miei Reparti. Wwnderfull! )). Sentii la mia mano scivolare vi;:i,da quella e risposi amaramente: « Già, venivo appunto a restituirvi la visita .. ,.)). Credete che ca– pisse ? Oh, no. Rispose subito : « Oh, danke schon )). ibliòteca Gino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy