Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930
432 O. Tumiati s'abb8.1Ildooae sprofonda in una dormeuse lilla discoprend'o indiffe– rentemente l'ambra dorata di due gambe perfette. QualcUlllo in ombra le parla : che cosa risponde ? Rapidi moti più in alto. Una lampida bianca s'è ,spenta, un'altra s'accende fioca presso un letto insidioso. Seminuda, un'altra giovane ava1I1zasulla scena d'all'ombra. Av8.1Ilzaimpassibile verso l'abisso ·della finestra, a,lza le dolci braccia. Prega, invoca, vi chiama? No. Abbassa la cortina, come un sipario. Imitiamola. Inondo di luce la mia camera. Piccola camera, ma perfetta e quasi piacevole çolll i suoi mobili di vecchio gusto ammodernato, il suo comodo letto, la scrivamia ri- . colma di carta, i suoi arma.di segreti, la sua stanzetta da bagno. Chiaro cunioolo questo n el quale tutte le suppellettili son candide e in profusione. Sul lavamdino convergolil() tre rubinetti. Tre? Nolil so darmi ragiolile del terzo. Lo apro e UJil getto d'acqua gelata ne prorompe come dalla vena ,segreta d'un molilte. Fresco ristoro. Ma dalla parete si stacca, un arnese sospetto. l1I1fisso allll, base, si articola a mezzo d'una cerniera. Lo distendo: ah, briganti! È un cavatappi. Questo oomplice albergatore co1I1osce bene il lealismo dei suoi ospiti proibizionisti. Sto per distendermi, ma mdugio ad osservare il mio tavolino da 111otte perché quella sua forma insolita m'insospettisce_ Ne socchiudo lo ,sportello e vi getto uno sguardo diffidente. Il vano appare chiuso da una tavoletta sulla quale spiccano vari interruttori. « Perché mai, - penso, - regolare da questo càntero la luce?>>. Giro U1I1a vite. No, per dio, è un'alluciJnazione? Il comodino canta: «J kiss jours handsJ madame .... >>. Questo è troppo. Andiamo a letto ché l'ora è tarda e so1I10 strunco. Mi sollevo e allungo la mamo alla lampada. Ma l'occhio incontra qualcosa che lo ferma. Presso il telefono, sta un libro nero. « Strana rilegatura, - penso, - per U1I1 elenco telefonico)). L'apro, sbadi– gliando. E leggo lllella prin1a pagina : « Id dio creò il cielo e la terra>>. Una Bibbia. Alcool, musica, religione : stupefacenti per il busy man ? TRANVAI. Vedere, vedere. Non ho altra smania. Opportuna m'è oggi la compagnia di'un uomo geniale che ha da IIlatura il dono che io nOIIlho : quello di aver saputo viaggiare mezw m-01I1do con la milllima spesa e col minimo vocabolario. - Un taxì? - mi chiede OOIIl sdegnosa compassione; - Lei è matto. Le città biS-O•gna girarle i1I1 tranvai. Si percorrono illl tutte le estoosioni, si vedono quartieri impensati, si stimola l'orientamento con pochi centesimi di spesa_ Venga, venga COIIlme. · BibJiotecaG1noBianco
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