Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930

428 G. Lugli nell'afosa radura sotto Tivoli e là _im.111alzò quel complesso d'i fab– briche che rimasero in og!Ili epoca uniche per il loro fasto e per la loro grandezza. Lucio Ver,o si im.na.moròdelle arse colline di Acqua– traversa .sulla via Cassia;• Commodo si appropriò, con la prepo– tenza, e col sangue, della villa dei fratelli Quillltili al quinto miglio d'ella via Appia; i Gordiani vollero ancora ia11I1alzare una riuova villa al terzo miglio della via Prenestiilla, rnm meno sontuosa delle pre- cedenti; e così via. . Che cosa avveniva delle vecchie ville quando se ne costruiva UJilanuova? Nei primi tempi restavano probabilmente chiuse, .poi venivamo date im.uso o in regalo a qualche favorito di corte, e qual– che volta venivruno vendute. Allora il nuovo proprietario le siste– mava a suo piacere, piuttosto riducendone la grandezza che non aumentrundola, e servendosi 1I1ei restauri del vecchio materiale di de– molizi-0111e. Sotto Traiano sappiamo (Plin., Paneg. Traiani, c. 50), che avvenne una gran vendita dei beni imperiali superflui, molti dei quali am.darollloin mruno di privati, che li adibirOIIlo spesso ad; uso colo111ico. Non è escluso che atnche la villa nemorense di Caligola seg.uisse la stessa sorte; ma, aillche ammesso che restasse in prqprietà im– periale, certo dové perdere ogni importanza. E allora, a poco a poco, questi vecchi e logori ba.rconi, sotto il peso di una mole oolo.ssale, non più custoditi, lllon più frequentati, comi111ciaronoad appesan– tirsi e ad affondare. Il pr,ocedimento fu lento; lo dimostra la colonna che giace riversa sulla seconda nave, la quale ha l'imoscapo logoro per l'altezza di circa un metro, a causa di rnn prolungato oontatto con le acque fimo a quel livello, prima che la nave affondasse del tutto. In questo frattempo, che poté durare am.che decine di anni, i depredatori, autorizzati o meno, si affannarono a portar via tutti i pezzi di valore, abbattendo le soprastrutture, togliendo i materiali utilizzabili, finché il rendimento compensò la fatica; ed eooo che una barca, carica del materiale tolto ad Uilltetto della seconda nave, affonda per il troppo peso e va a cacciarsi, scivolando, nel fOiildo– limaccioso, proprio sotto la chiglia dell'altra. Prime a logorarsi furono le gomene delle am.core, rotte le quali le navi comim.ciar•OIIlO ad oscillare e a provocare la rottura dei pon– toni di imbarco. A giudicare dal materiale decorativo, rinvenuto quasi integralmente sul posto, essi rovinaro1110 assai presto. Fu allora che la spoliazione avvenne per mezzo di barche, fino a che, un bel giorno, prima una e poi l'altra, im.chinatesi .su di fianco, scom– parvero 111el foodo del lago. Tutto questo è così chiaro, che non ha bisogno di dimostrazione. E così finirono i due galleggianti, che avevano servito ad allietare per qualche tempo la villeggiatura del d'espota e di qualche più o meno illustre successore. BibliotecaGino Bianco

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