Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930
423 G. Lugli sua corte, che simulò battaglie e vittorie, e che si fece già in vita venerare come dio. No111 è mio compito di condrunnare qui o redimere la memoria del :figlio di Germanico, sul quale i suoi c0111te.mporanei avevamo ripo– sto ta-nte spera111ze,e che gli storici del tempo ci dipingono ill1 modo cosi severo. Fu egli un mruniaco, per non dire uin pazzo addirittura ? fu un mistico ? fu un pervertito ? o fu al contrario un abile gover- 111ante? Tutto questo a 111oi non importa, e 111ullaaggiunge o toglie agli effetti delle due navi di Nemi, le quaJi no111 naoquero da un capriccio passeggero o dal desiderio di darsi alle orgie più sfrenate~ o ùa mrunia religiosa per celebrarvi misteriosi riti orientali, ispirati a fanatici misticismi, ma ven111er<l- da una stranezza di assai minore · importanza, ·,direi quasi da una trovata di buon gusto, ispirata aid un sentimento pratico della vita. La loro funzione era i111fattimolto semplice e non costituiva un fatto eccezionale nelle norme della vita romana durante la fastoRa età imperiale. E-saminiamo per u111momento, alcu111idati interessrunti dello scavo. Nell'interno e 111ei pressi dello scafo, a prescindere dalle te– ste di animali che servivano di falso ormeggio al pOIIltile, è stata rinvenuta U1I1'enormequantità di mattoni che era1110adoperati. hl, antico in opere murarie, le quali rundarono facilmente diFìtrutte dal logorio delle acque: tuttavia si sono salvati alcuni pezzi di pavi– menti a mosaico e ad intarsio, costruiti senza risparmio di materiali.. Reca infatti meraviglia di vedere come gli architetti avessero posto sulla bassa chiglia opere concepite né più rn.é meno come quelle che si facevano sulla terraferma, e specialmente per le grandi terme nr– bame. Il pavimento era composto di uno strato più basso di coccio pi– .sto, dello spessor:e da 10 a 12 centimetri, rivestito c,on gra111dimattoni quadrati di due piedi (60 centimetri) di lato (bipedali); su questo strato si elevava un graticcio di pilastri111idi mattoni bessali, cioè di 20 centimetri di lato, che sorreggeva un secondo pavimento costruito come il primo, e rivestito ill1 più con piastrelle di marmo o con mo– saico. Questo doppio pavimento, che è stato constatato su buona parte della nave, costituiva già di per se stesso un peso enorme, cal– colabile in circa 610 chilogrammi su ogini metro quadrato di super– ficie. Al di sopra cominciava l'edificio, tutto in muratura di spessi. mattoni tria111golari, tirato su come le odierne costruzioni in ce– mento armato, cioè come 11111a grande gabbia di pilastri di mattoni. riuniti con tramezzi più leggeri. Nell'i,nterno di questi pila.stri erano racchiusi dei tubi di coccio, non posti per alleggerire la mu– ratura, cosa della quale l'architetto sembra che !llOIIl si sia mai preoc– cupato, bensì per fornire il tiraggio ai forni sottosfanti al pavi– mento, otte111endocosì, mediante il passaggio del fumo, anche un riscaldamento delle pareti, secondo un metodo molto in uso presso i Romani. Per lo stesso motivo, in alcune pareti esisteva U111a interca,... BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy