Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930
396 F. Del Secolo quale - per un articolo sul Maestro, in quei gioroi, luglio 1904, triste' ed infermo, - gli avevo chiesto notizie dei rapporti corsi tr~ lui ed il poeta. Mio cugino Giacomo, sbagliando, ti sp.edi ferme in pos_t~ le c~pie _di Lotta a Napoli: a quest'ora devi averle ricevute, se no scr1v1 a lm, Gia– como Oriani, Milano farmacia. Zambelletti, perché faccia ricerche e te le rimandi. Quanto al Carducci, ecco. Un pomeriggio, nel tempo che Zanichelli allunga,va per la stampa di Bicicletta entrai nella sua hotteo·a: Carducci era al solito posto sulla J ., • sedia, accanto al banco del libraio. Vedendomi entrare, si alzò subito, come di scatto, e col cappello in mano mi si fece incontro ~clamando : - Lei, signor Oriani ! Perché l'illustre faceva così? Non l'ho mai capito, e non l'ha più fatto con me. Non ci conoscevamo di persona in tanti anni. Io gli misi famigliarmente, rispettosamente, le mani sulle spa.Ue perché si rise– desse, e con accento scherzoso lo pregai di sollecitare Zanichelli per la stampa di Bicicletta. - Ci siete anche voi, maestro, -- dissi: - sono salito alla yerna per fare il ritratto dì San Francesco, e cito il vostro sonetto, uno dei più bftlli d'Italia. -Ah! - Ditemi, ditemi, - prosegui con quel suo caratteristico stento di parola, che in lui vecchio e baUmziente pa.re ancora un rigurgito vio– lento di pensiero : - Sabatier vi piace : che v i pare di lui ? - Un protestante, un razionalista: i suoi libri sono ben fatti, ma la loro forma è ancora forse un'eco di quella cli ·San Francesco. Nella parte storica sono belli : non so se davvero esatti : manca a lui, e doveva forse mancare, la penetrazione squisita, istintiva,, intera, di quella in– comparabile anima del Santo: un poeta che tocca troppo per poter esprimere se stesso colle parole. ,San Francesco è italiano : continua Gesù, lo supera, forse nella passione e nella interpetrazione del dolore: e qui è, forse, la sua inferiorità davanti -al Cristo : una inferiorità, che a molti, e a me pure, piace come una vittoria,. Di tutti i ritratti, ne conosco pochi, cli San Francesco, il migliore mi pare ancora quello cli Dante. Ma .... - C'è un ma? - proruppe con un piccolo gesto nervoso, curioso. - Nemmeno ,Dante è sceso sino alle ultime luminose profondità di quell'anima: il suo ritratto è mirabile per la potenza del rilievo e il taglio secco dei contorni. - E voi, voi avete reso tutto, avete toccato il fondo ? - proruppe. Mi parve che quasi ci fosse uno sdegno dantista nella, domanda. - Credo di sì: - risposi col solito orgoglio violento provocatore : lo leggerete, giudicherete. ' Poi mi chiese del mio dramma : quella sera all'Arena si dava Logica della vita. - Vorrei venire. - Non venite: il dramma non è ancora abbastanza bello: se ne BibliotecaGino Bianco
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