Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930
392 F. Del Secolo Ed il 3 luglio da Faenza : Martedì aU' Arena del Sole di Bologna si dà La figlia di Gianni. Verrai a sentirmi ? È recitato da Zacconi. Tu sei dei pochissimi ai quali qualche volta ho pens..~to scrivendo il dra~ma, perché l'ingenuit~ ~el tuo ingegno uso questa bella antica parola 10 non letterato, ha resistito al tuo offici~ di professore letterario. Colla Figlia di Gianni ho tentato di portare sulla scena il dramma moderno come lo scrissi in Gelosia ed in Olocausto, e malgrado l'ostilità della stampa e la diffidenza, degli amici credo di essere riuscito: almeno in parte. Conto su te. Natural– mente Schinetti non ti avrà nemmeno restituito l'articolo su Bicicletta che ricusò di stampare: lo conosco e non so dirti che questo : tanto peggio per lui. Vieni. Zacconi rappresentò La figlia di Gianni. Il successo non fu quale Oriani desiderava, ma egli non si lasciò abbattere dalla m10va delu– sione, _oome appare da queste righe : Grazie del tuo telegramma: ieri la battaglia aU' Arena del Sole andò bene, solamente in fondo un gruppetto politico fischiò. Ma il pubblico era stato preso dal dramma. ,Stamane la stampa è velenosa, e falsifica anche la cronaca. della serata, a cominciare dal Carlino, nel quale pure scrivo da quasi un anno. Ma è cosi. La figlia di Gianini ha sollevato ovunque contro se stessa la stampa: e in questo è più efficace, doloro– samente più efficace dei libri miei, che passano sotto silenzio. Immagino che Schinetti nemmeno ti abbia reso l'articolo: anche lui è come gli altri. A che lagnarsi o stupirsi? Sarebbe piccino e ridicolo. Ciò solo mi duole che non ti ho veduto, e non ho inteso dalle tue labbra un vero giudizio d'arte. Tu.sei dei pochi. Oh avessi inteso dopo i discorsi! Quando ci vedremo? Finalmem.te l'articolo su Bioioletta apparve, non ricordo più in quale giornale : bastò a dargli un senso di sollievo di fronte al si– lenzio indifferente di ta1I1tied ai cenni più o meno compiacenti nella genericità della lode. Il mezzo successo d'el dramma, di poche sere prima, l'aver provocato amche le ostilità, gli dava l'impressio1I1e, purtroppo fallace, che il teatro gli avrebbe permesso di affr-0ntare la lotta col pubblico, che invano aveva sperato di poter affrontare nell'azione politica e illei libri. lillfatti di quegli stessi giorni scriveva: Il tuo bell'articolo mi ha fatto pensa.re a S. che lo ha ricusato. Per– ché? Siccome tu gli sei duemila volte_più amico di me la colpa sarà stata mia. Gli sarà dispiaciuto che tante tue lodi al mio Ìibro andassero su per il suo giornale. E non parliamone. Manda al Carlino quello di Ol~causto : per~hé ~a~vero sarei contento che lo ricusassero. Ti spiegherò p01 a voce la miseria mane del retroscena. Mio Dio ! Come sono pireoli ! Ma come avrei voluto averti vicino la sera della Figlia di Gia,nni ! Quanti applausi, quante chiamate, quante scempiaggini e qualche fischio BibliotecaGino Bianco
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