Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930
388 F. Del Secolo e generoso, le brutalità mamesche delle improvvise_ collere, ed in tutto e sopratutto il martirio di un'anima preclusa alla pienezza della vita ed all'armonia delle passioni, •trovamo in queste lettere il loro sfoo-o. Il dissidio tra l'uomo che si illude di trovare nel rico– noscime;to dei contemporanei conforto a:Ila propria esistenza, ed il pensatore che nega tutti gli schemi intellettuali entro i quali gli uomini del suo tempo si esaltano, in queste coofidenze epistolari si rivela intero. Meglio che dai libri, Oriani avrebbe voluto il successo dal– l'azione: superare le voci più ascoltate dalla generazione, in mezzo alla quale visse; coll'originalità del suo pensiero spingere gl'Ita– liani verso altre mète da quelle 1oro indicate dai politici di destra e di sinistra; avviarli al nuovo destLno in antitesi con tutte le defi– cienze e le umiliazioni del pasRato, antico e recente. Nella indiffe– renza che si contrappose a si grandi propositi la infelicità, che i111 alcune pagine delle opere si atteggia a drammatica disperazione, ma fu ancora più aRpra e più dura cli qnalilto in quelle pagine si di– mostri, perché ebbe la sua 01·igine nel cuore di un uomo consapevole di esser legato alla catena del proprio destino, ma incapace di scio– gliersene; di gran lunga superiore al gregge comune, ma escluso totalmente dal gruppo di coloro che la vita porta al comando ed alla vittoria. Raccogliamo dalle carte ingiallite le lacrime di quel martirio. Settembre Novecento. Esortazione a leggere La lotta politica) non senza un fugace accenno sdegnoso per un volume ilil cui si dà notizia di lui. Amico mio, Grazie della tua buona memoria, non del libro : il mio nome vi appare anche men bello. Ma se ti pare che La lotta politica sia opera non indegna dell'Italia, specialmente in quehto periodo il tuo gi 1 1dizio mi conforta. Leggila, tu che puoi e sai: leggila pazient~mente, e_più pazie~t_e danne a ~e, e magari al puotJlico, il tuo giudizio. II hbro è quasi ignoto come 11suo autore. Vorrei che mi fosse permesso di venire laggiù nel vostro bel Mezzogiorno: ma non posso: ci v.edremo quindi al tuo ritorno a Bologna. Per ora ricordami. Un mese dop,o, ~.,rancesco Gaeta, al quale io parlavo con entu– siasmo della Lotta politica, ne desiderava UJna copia. Ne scrissi all'Oriani, che mi rispondeva: L'editore che ha la mia Lotta politica è il Battis-telli di Milano: così ~l t~~ amico scriv~ a lui per averla. Ma tu me ne avevi promesso un grnd1z10 che al solito non mi hai dato. ,Se non conoscessi la tua P!g_rizia meridionale, di questo mi dorrei; invece ti serbo tutta l'ami– cizia, augurando che un caso fortunato ci faccia presto incontrare. BibliotecaGino Bianco
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