Pègaso - anno II - n. 10 - ottobre 1930

482 F. Flora E del resto, le cose più fresche che vi s'incontrano sono del genere di quelle che saran notate per l'Arcadia. Del De Partu Virginis, elegantissima tarsia di emistichi classici, si disse che non è abbastanza sacro per le contaminazioni della mito-. logia pagana. Ma in realtà è il mod~ di queste contaminazioni che pu~ spiacere, in quanto rimane non solo profano, ma senza :i,lcun lume di poesia. Quanto paganesimo non fu trasfuso per successive ed accorte armonie nel cristianesimo ! ; quanta mitologia pagana nel linguaggio cri– stiano, non meno che nelle feste e nei riti, se anche le parole Padre Eterno non sono che attributi tradotti del pagano Giove, e gli angeli sono gli amorini! E va a finire che è vera la supposizione dell'abate Galiani che il miracolo di San Gennaro fu addirittura tramandato dal– l'antichità pagana. Nella Divina Commedia la mitologia classica è in– corporata e non c'è nulla che strida. Gli è che il Sannazaro compose il poema con animo di erudito ghiotto e non di poeta: non seppe sentire fino in fondo il suo tema come una pastorale religiosa, ché allora si sa– rebbe salvato, pur intessendola di motivi virgiliani; e non lo senti come invenzione alimentata dalla fede. Erasmo asseriva di aver letto con grande animi voluptate ma avrebbe desiderato che l'autore materiam saoram traotasset aliquando sacratius. Noi non riesciamo· a leggere con diletto artistico, perché il Sannazaro qui non è poeta: e del resto se pure avesse scritto saoratius, e il poema fosse stato pieno di unzione, sempre cercheremmo l'animo poetico. A rendersi subito ragione del mo– vimento prosaico che hanno le immagini del Sannazaro in questo poema, basterà rileggere la parafrasi che la Vergine Maria, all'annunzio del– l'angelo Gabriele, vien tessendo sulle rapide parole del Vangelo: Quo– modo fiet istud qudniam virum non oognosoo: Conceptusne mihi tandem, partusque futuros, Sancte, refers ? mene attactus perferre virlles Fosse putas ? cui vel nitenti matris ab alvo Protinus inconcussum et ineluctabile votum Virginitas fuit una: nec est, cur solvere amatae Ju,ra pudicitiae cupiam, aut haec foedera rumpam. Qui l'abbondanza dei particolari toglie ogni delicatezza allo sca– bros? mome~to? trasformando la Vergine in una discettatrice, per nulla trepida, anzi sicura. E con caratteri addirittura veristici il Sannazaro può descrivere il momento della concezione: .... At venter (mirabile dictu ! Non ignota cano) sine vi, sine labe pudoris, Arcano intumudt verbo. Vigqr a~us ab alto Irradians, Vigor omnipotens, Vigor omnia complens Descendit, Deus ille, Deus : totosque per artus Dat se se, miscetque utero, quo tacta repente Viscera contremuere: silet Natura, pavetque Adtonitae similis : confusaque turbine rerum Insolito, occultas conatur quaerere caussas. I ~~co~diletterari, comincian~o dal !{on ignota oano! qui disturbano: e 1 rnsieme è stonato. Altrove 11 contmuo mescolar di versi ed emistichi BibliotecaGino Bianco

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