Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
Solafugo 337 blie,o ,scatta in piedi e batte le mani. Il vecchio soldato riprende fia,to, e questa secolllda volta gli rispoinde oodirittura i1J1 dialetto na– politano, per· essere più efficace. Solafngo ordi!Ila : « Miei fidi, ta– gliategli la testa>>. L'altro vrla, a stento trattenuto dagli uomini di guardia: « Solafù) tu sei una chiavica!>>. Ma non fa i,n tempo a su– biss3:rlo di improperi perché i carnefici gli mozzano di colpo la te– sta. Uno schiavo la depone ai piedi di Solafugo, la testa del vecchio soldato avvolta in urn asciugamani di spugma, ma essa •non è che un coe,omero rosso vampante. << Ec0oti, o Solafugo, la testa del tuo più vecchio soldato>>- Il tirammo la respi,nge: << Non la voglio vedere>>- . Lo schiavo se la porta dietro le quinte per mangiarsela, ma i com– pagni gli dànno l'assalto, ed è costretto a dividere il oooomero in parti eguali con le comparse. La ca,,ccia al oocomero ha distratto la maggioranza. Io illO[lriesco a, serrare le file, a buttar sul paloosc-enico gli attori affamati, e Sola.fugo, solo e abbandonato, chiama inutilmente e disperatamente : « Soldati, miei fedeli soldati; ohè ! )). Allora mi convinco che ,Ma– succio Pelo è un imbecille; inveoe -di inventare per tener desta l'at– tenzioine del pubblico filllo al momento che i guitti fi1J1iscono il co– comero, egli -si sdrai.a sovra un divano e accende una sigaretta, ter– minamdo : « Verranno, la strada è lunga, si vede che sono andati a richiudere Melillla nella oscura prigio[le >>-A ,questo punto ordilllo che si cali il sipario, ma è troppo tar-di : una raffica di fischi segue · la mia decisione. ~ Il seoondo atto, - dico, - è andato male. Se il terzo atto firnirà come il secondo ci faranno la pelle. - Chiedo subito d'el mare: - Chiamatemi il mare. Fatemi venire gli uomini del mare. Dove sono andate a ficcarsi le onde? - I quattro uomiµi scritturati per far le -o,ndedel mare i1J1 tempesta ,non sono aincora arrivati. Bisogna sostituirli. Senza il mare il terzo atto non ha alcuna ragion d'essere. - Cercatemi quattro perso[le iintelligenti e di buona volontà che sappianÒ farmi il mare, gratis et amore. - I guitti si sguiinzagliano. Un minuto prima che si levi la tela giu1J1go,no i fratelli di ,Mammolinetta, disposti a fare il mare, ma hanno un sonno invilllcibile dopo u111a giornata di lav,oro, e accettano per il grarn bene che vogliono alla sorella. I quattro scaricatori si sdraiamo lunghi sul palcoscenico, verngono nascosti da u,n lenzuolo blu, e, agitandosi co,n le braccia, con la schiena e oon le gambe, provano a far le onde e ci riescono benissimo perché, oome gem.t.e di porto, hanno fra i loro divertimenti preferiti quello di fare il mare CO[lla tela dipinta. Ci sembra davvero di star sulle aoque, dato il ritmo perfetto che conducono i fratelli di Mammolinetta. - Riposatevi, - ordino io - e ten-etevi pr-onti sotto il lenzuolo per fare u:no splem.dido mare, in'utile dirvi che questo terw atto si regge tutto sul mare ; svanito liotecaGino Bianco
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