Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
336 .A. .A niante l'intervallo tra il ,primo e il second,o atto ha cacciato appena la testa fuori per chiedere, crucciatissimo, Ulllbicchier d'acqua. L'ho capito così bene : non gli v·adi recitare al fianco di Mammoli,netta la parte dell'innamorato respinto, mentre nella r,ealtà è proprio Mammoli– netta che chiede a mruni giunte l'amore a lui, che non la vuol più vedere. Irolilia ! Qualche minuto prima che si' levi il ,sipario, la pi,cci,na, nelle umili spoglie ,della vergine cristiama, è a([ldata a trovarlo in ca– merino, ma Masuccio l'ha respi1I1ta in malo modo dicendole che non è il momento adatto per le liti private. fo piglio il martello e do il primo colpo di gong. Gli attori e l,e oomparsiy si sparpagliano, raggiulllgono il lo_ro posto, in -platea ritorna il silenzio, al secondo e al terzo gong tacciono anche i gazzosai e i bruscolinai, si leva il sipario sulla stamza delle torture. Questo secondo atto ,è emozionantissimo. Melina si rifiuta, Sola– fugo la prega, le ordina di amarlo, Melina scuote la testa in segno di di,niego, Solafugo grida, : « Soldati, fate perven ire a me il carne– . fice coil1le tenaglie roventi)). Un omaccio sem.za cuore spuillta, egli ha coperte le membra da una pelle di ca pra. Ad dio, mammelle di · Melina. Sono già cadute nella bacinella. Qui comi1I1ciarno i guai. Il pubblico mastica fiele contro Solafugo, rumoreggia, inveisce contro l'atto brutale me1I1tre i soldati famelici, voltamd!o le spalle al pubblioo, si mangiano le ,due mammelle che non soill altro che due pasticcini di doocolatto. Solafugo ordina:· « Fatemi bere il suo sangue)). Gli vien portato dentr-o un bicchiere di vetr•o. Il tirarrmo lo beve a gra,n sorsi e co,ngeda il servo, ,sparan · dogli un calcio sulla schiena : « Noill avrei mai immaginato che que– sta bella fanciulla avesse un sangue come l'acqua. Servo, vi ordino di portarmi ancora dell'altro sangue>). Il garzone va e ritori1a con il bicchiere vuoto, perché dietro le quinte gli attori ·assetati hamlilo bevuto tutto il vi1110. Allora si vede Solafugo pestare ,di botte il po· vero servo innocente e quindi caecia,rlo fuori dalla scena. 'Masuccio ·Pelo non potrebbe dimostrarsi più terribile di così. Ma il pubblfoo ondeggia,· aoceso di odio contro il tiranno. Egli si di- · ' mostra troppo feroce ve;rso il mondò che lo circonda. · · Ora è il turino del suo più vecchio e fedele capitruno, ·che nel copione è giovane e forte e sulla scena è stato .sostituito da un vo– lenteroso settuagenario piccolo e grasso, il quale si regge su due bastoni: « Ebbene, gli dice Sola.fugo, ho saputo che tu mi tradisci, e sostieni la causa di Melina)). Il capitano non lo nega, runzi rim– provera al capo tutte le sue nefandezze. Solafugo lo piglia per il collo : << Ti farò tàgliare imma,ntinente la .li:ngua e la capoccia)). Non l'avesse mai detto, il vecchio soldato, nato e cresciuto a Posil– lipo, sfodera il pistolotto a soggetto, sicuro di strappare gli ap– plausi a scena aperta, e insulta violentemente il tiranno. Il pnb- BibliotecaGino Bianco
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