Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

332 .A. .Aniante · stitino bia,noo di ,pochi ,soldi; amche M,a,succio Pelo è venuto vestito tutto cli birunco, c-oinle scarpine bianche e il p,an3i1:lla bianco. Nolll posso d'ire che è brutto : piiwe alle do1I1ne,capisco che possa molto piacere alle donne, a.nche ora che rnornho più quella gramde stima di lui come quando no[) lo conoscevo. Allora mi era misterios,o, é 16 collocavo molti gradini in alto ; oggi penso soltanto, in base alla con:fidernzache si è vernuta creamdo· tra me e lui, che ,Masuccio Pelo ~ :11rn milla1I1ta.toree un cialtrone spericolato, e credo fermamente che se, come dice lui stesso, av– verrà U1I1 macello, la colpa s,arà tutta sua che non sa recitare. · I guitti, tutt'altro, se la cavano abbast,anZ1aberne. Io gli dico : - Pròdigati, Masuccio. - E lui mi rispo1I1de: - Mi voglio rispar– miare per la .prima sera, vedrai, qurundo sarò aJ. cospetto di tren– t,a.mHa spettatori che cosa tirerò fuori io. - Ora si limita a urlare pia1110, a digrignare i denti, 3J storcere la bocca e gli occhi, ,a strofi– narsi le mani, a rimainere sempre seduto, fumaindo e spµ:tando, a lamentarsi :fi•ocamentee a tossire, seguendo il suggeritore a bassa voce. Sorn,op,aroochi però quelli che attestano di averlo visto far pro– digi in una recita a Randazzo, uill paesetto sopra il Mongibello, go: vertnato dalle.mosche ca-v,allirne: per quanto i feroci irnsetti illon lo lasciassero m pace, Masuccio si dice che abbia fatto piangere w– che i carabirnieri di servizio durante i quàttr,o atti delle Due Orfa– nelle. Miammolinetta sbalordisce co1I1 la sua bravura. Nelle spoglie di Melina, vergiille ardente di amore e di fede cristiana, ,ella spacca le pietre, dalla sincerità che infonde alla sua .parte, edJ emette fuori accernti d'ira e di r ibelliollle sublimi, e bisogna vederla quwdo i carnefici afferra.mo le tenaglie infuocate per estirpar le i seni. Mam– moliillett a striillge i dooti, socchiude gli ,oochi, piega la testolina di capinera e ,si porta le mani al petto sam.guinamte, dopo di che si ab– batte svenuta sul pavimooto. Solafugo si porta. alle labbra il sangue della figlietta e l'assaggia. Uill soldato porta via i due seni deposti sovra un piatto d' argernto. Che scena, mamma mia ! Masuccio Pelo a sprazzi si rivela Uillenorme attore. Mentre io meno me l'aspetto egli zompa dalla ,sedia e misura a passi larghi il tav,olaccio, iill preda a urn'ira mortale. Ci fa paura, tanto sembra vero; i suoi occhi lampeggiano; afferra una sbarra cli legno e la fa in due pezzi come urn filoncino di pane: cc Melina, - egli urla, esa- sperato, - mi mandi al manicomio!)). · La sua voce si ode dai palazzi circostanti aJle_cui :funestre stanno affacciati gli inquiliilli coi binoooll agli occhi. Sola.fugo, spasimando d'amore per la coéciuta famciulla, scaccia dalla sua reggia le odali– sche, a calci, a spiilltoni ~ a frustate, e non ha appetito e perciò butta in aria le squisite e rare pietmnze che gli portano i cuochi. BibliotecaGino Bianco

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