Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

Solafugo 331 taoolo si mette su misteriosamente, vorrei dire che a tutto si ri– media : soone, vestiario e ogg,etti spuntano portati da collaboratori mai visti, come nelle fiabe. Io ho la sensazione che Solafitgo debba trionfare per il semplice f.a-tto che ci ,si avvicina alla prova generale a go1I1fie vele, e lunghi e. larghi Ill.3;nifesti riempiono le mura della città, e se 1I1eparla do– -vunque. I genitori e i fratelli di 1 Mammolinetta, perfino, le han1I10 permesso di recitare; un falegname ci ha regalato cinquanta scudi e altrettante spade di legmo dell'epoca; un ricco attore di passaggio -ei ha favorito i fondali e IIlumerosi abiti di matrone e di M1tichi ro– maini ; e ciascuno d.'inoi porta via di casa una camicia da notte della · propria madre, che servirà alle damzatrici private di Solafugo. L'entusiasmo è generale. Ricchi e poveri ci siamo coalizzati per -vincere la ha,ttagliia e partire in tournée, per andar via da questa -città; ecco il desiderio di lutti noi, che noITT ci COIIlfidiamo,ma che 'SÌ legge negli occhi di ciascuno. Oiascurno desidera ardentemente rifare la propria vita altrove, fuori <l'.aqueste mura di lava; cia– scuno vuole evadere per dimenticare, per rivivere, e sembra a tutti che non ci sia migliore occasiooe di questa per fuggire; e c'è il figlio di famiglia ooITT la fidanzata, lo studente bocciato, il sogmatore osti– nato, il padre senza fortuna, il vecchio attore che non si rasseg,na a finire gli ultimi amni in urn ospizio di mendiéità; è tutta una pic– eola tribù di squilibrati Ìlllnocui che vorrebbe riconciliare l'arte con la vita e si carica al primo veliero che parte purché esso batta bain– diera nera .sull'oceano delle sirene. Ecco il siginificato del Solafugo. Non mi meraviglierei se le donne barattassero le loro trooce; a maggiori sacrifici si va illlCOIIltro ,da tutte le parti pur che si arrivi alla prima di Solafugo. Gli operai abbelliscOIIlo l'Anfiteatro con lampade e vasi di fiori, l'impresario va e viene, dando uno sguardo a tutto ed approvalildo. Che sì vuole di più ? In questi ultimi giorni di preparazione gli sforzi si prolungano ii.no ·a tarda ora della notte. La febbre è alta. Il tempo va via come Uiil sorso d'acqua. Stamalile MammolÌIIletta deve provare insieme con la massa de– _gli artisti, lllOIIl più a casa ,ma sul palcoscenico e in costume. Masuc– cio Pelo ed io l'amdiamo a prendere con una ca,rrozzella. La vecchia madre la accompagna con le ,saococce cariche di sassi: guai ,a chi farà un complimento alla figlia, gli spaccherà la testa. I comici -ci aspettM10 all'ingresso dell'Anfiteatro. - Al lavoro, al lavoro, - grida, iMasuccio, - altrimenti sarà un macello. - Questa è la frase che egli pronuncia tutte le volte che la trupp11, si sbanda. - Sarà 1.mmacello, sarà un macello. Mammolinetta questa mattina è veramente bella con quel suo ve- BibliotecaGino Bianco

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