Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

320- E. Rocca còlto all.a sua giusta stagiollle. Tomaso è la testa chiara, la giovi– lllezza tempraita, daùl'esercizio sportivo, l'istinto .swo ma anc~e la responsa.bilità che frena,. Ha.ama, che a poco a pooo sorrpire11.d1aimo itn tutto il mistero del1a ,sua carne a,ulooite e innooenterrnente bra– mosia è kl, fommitnili1tà pum oscillante, OOill un ca,ndore che ha tutte ' . 1 h' le crudeltà della 1natura, tra itl giovane che non osa oogher ,a pere· e l'ama e lo scettioo .s•ooutto['eche non la prende perché telllle d'amarla. Edl è illlfi.111e soave, dopo un a.Jte:nno ·suocederisi di pri1maverili pa_'e– ludi amorosi e di decisi distacchi, veder Harnna raggiunger Tomaso, la giovinezza offrirsi alla giomezza e }a complice isoletta :sullM~o esser talamo al loro pieno abhand-01I19 ,d'amore. C'è chi ha pairaigollliatoquesta ,stori,a ,a, queUa di Paolo e. Virgi– rvia iispiraJta for,se a Bernardilil de Saint-Pierre dlai ,pastorali iaanoiri J • di Dafni e Oloe lllarrati nel quarto seoolo da Longo Sofista. Io c1 vedlo comunque l'imm:agilile par,ecchio id•ea!lizzaJtadi ,una nuovia gio– vinezz.a tedescia che vor:rebbe oon pagama sereinità far itrionfiare la 1natmra sug11iimpacci della oolllvenzione. Tirovo qui il Fralllk rpliùsilil– cero e, tra le ta1I1telumino,se donne ch'egli ci ha date, la creat:um più bellia. M 1a questa matura, che il discepolo di Freud pollle iSugli altari non meno de]l 'iaanic,odi Rousseau, ha poi da esser sempre ia'.l'bitra dell'umamo desti1I10 ? Far che ],a .sua legge tri-01I1:fì in ogni caso, a1I1che oontro l'ordilile rnornle, anche contro le ililibizioni rese sacre dai .seooli, è forse un mod,o di uscir da quel « di1s,agio nella oultum >> di cui™ libro più recente del grande psicanaJism viennese? Per FMJnk ciò che 11,a, IIlatura rende po,ssibile c-0,11 l'att;raziollle e oonferrna colil la focondità è il veramente legittimo. Essa è l':Lstianz:asupirema. Posito questo principio non devon stupire le 001I1segueiil'.be. Ci si memvi,glierà rpiuttosto che Edi 1 po, Uilla volta .sooperto che Giocasta gli è :ma.idreoltre che ,moglie, si cavi gli ,oochi ~nziché oompiruceriSli. della sua bella famigliuol-a. Itl Oostan,tino di Bruder itnd Schwe-ster (1929) l'avrebbe di certo ooovertito ia prendersela con 1p,iù100,~ma. Il' caso che .gli è ,c,apitato è ,dr.aimmruticamente meno ,awoce, IIllJa moroJ– m,ente .dJeJlo stesso peso. Dopo 1ma prurentesi tracioa esso LSd. ,risolve con l'aiecettaziollle più piena. 0 ' Quando Oost-amtino inc,ontra Lidia e se ne itnnamo,m e quesita subito vinta, gli ofiìre i!l suo oorpo intatto, ,egli no[Il ipuò ;:Loon,osce~ in lei la ,sorella lascfo,ta, hambinett•a, diciotto amni pil'irrrna llorché divoirziatisi i genitori, egli seg,uì il padire. La madre ha ripreso d~ rulom il suo nome di fanciulla, Costantino porta quello dell suo p~d~e ad◊:ttivo; la guerm, la mo~ d'uno de' ,ooniugi, il bisoglilo d1 d1menticare ha seiparate le parti della famiglia. Inoontrando.si i due, il sç1ingueno[Il li mette ilil ,guardia, anzi li spinge irresistibil– moote uno verso l'altro. La più inestinguib'ile passione culmma nel BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy