Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

318. E. Rocca nel sooondo 1,a s:i tmvisa. Se uno proprio ci tenesse ia 'UII113i dlefini– zione lia ,s:i potrebbe chiaimare storia di una passione c:reatri~e. Ment~e infatti UJJ10 dei due prigionieri tedeschi sperdrurti in una steppa rUJssia,Ricc3Jlìdo, il coniugato, ·sente a t:ra~ti di P:'~dere qu~l passwto ch'egli è and0Jto :rievocarn1o al crumeraita m twtti 1 deit13!gli, e a volte gli par-di non rioordaire ,più il volrto della sua A1runa-rp,acata ed armoniosa, casta ma non fredda, ch'egli, uin po' per vanto un po' rper ass 1 ooza di pudore, h~ ri:veliaitoal ·oompagno fin ne' partico– lari più_intimi, quest'ultimo, Carlo, ché non ha 111essuno al mollldo, s'01pp,ro,priiadi quel pass·ato, fino a sentirlo e-osa sua e vede, oom– prende, ama la lontana donna mru vista come il marito nolll l'ha · vista, comrpreisia,a!IIll3/tamiai. Egli 1I10111 mente dunque qua.nido, fug– girtJo dli prigionia e mggiu111taBerilino, si dà rud Alllna per Riccardo e sbaJorrdisoo la- do111rna, che sia il marito mol'lto, 00n una qua.ntità di mi111ute rievocazioni della vita passruta. E se An111a, do,p,oesseI1si ribellwta e aver s:ubito quella fi111zione COIIl lo ,stesso disagio d'uno che 111011 sappia eome sottrarsi aJle ,suggestioni d'un ipnotizmtOTe, si ,do111a senza più ritegino, è perché 0,vverte che quelle stesse accese iìanJtirusd.e son foutto vero di una vera ,passione e si sente 1I10111 denu– datJà ,soltanto e sorp,r,esa in questa sua nudità, mia dimata runche ill1 dò che esula òJaJ eo111creto e quasi riveiliata a se ,stessa. Eooo per– ché nolll esita a da,re a Carlo il figlio che aiveyianegwto a Riccardo e · perché lllon sen:te di trooirre il marito proprio come all'3Jllam.te nolll semb~ di rubar la moglie al 0ompagno. Pirandello sfuma perché la, donna sa subito che C3irlo 11101I1 è Riiccrudo e intuisce che il ma.rito è vivo wnche a.v·anti che, s:iimul– trun~ rul sogno a.ngiosci,o,so che l'iaJll.nunda, a:rrivi la lettera che glielo eolllferma; ·d'aJtro canto eUa !Ilon cede come l'EV'a bonterrn,pelliana alle suggestioni di Evandro, e cade quindi un secondo tentativo di parirugo111e. Caiso mai .quel tranquiUo aamegarsi della colpa lllelLapàs– sione può ricordare U!Ilpooo il cllirmn,di deli0Wta i:rrespon•S13Jbilità degli amanti ma€terliinchiaini in Pelléas et Mélisandre. Ma qui la . cosa è assru più UJmrunae diversa. Ca.irlo e Anna s'arpp:a,rtiengono fino aJ. pUJ1to~be la ipiù banale frase quotidiooa diventa, sinolllimo d'una dlichia.razione d'amOII'e. Nulla, può la, verità eo111troquesta realtà ~iù profonda, e 1;1ulla,p,oitrà divideTlli -o:rqnai,rn~ppure il rd.– toil'no d1 Riccardo che 1 due hwn creduto- di rutt,oodere a cu,o;r so– speso. L'aiocetta vendicartric,e oode 1 di mano al reduce qu13i111dlo ca– pisce che quella ch'egli avev0, ritooutia, suo t:ram.quillo possesso è ,a tal pUJJ1todeU'altro. Né la, oompa1ssiornerpuò 0,v,er luogo dove rion c'è l'amore; i due se !Ileva,imo senza che Riccardo ,distrrutto fac- . aJ t ,,n,l.+,n.~ nl' L' • ) ) ' cm qu cosa, -per rwL=.ue.rn1. umm censuro sociale viene dai ca- sdgl:iiani dell 'hnm.oo- so alveare p;oletairio che avrebbero toUeiraJto l'adulterio palese, ma che insomma IIlO!Il sopportan d'esser stati i burlati da quella, falsa, legittimità. A oomp.ren.der gli amanti e a BibliotecaGino Bianco

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