Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
Leonhard Frank ·317 sarebbe oopaice d'impedlire la guerra. Il calffieriere di Frank che, dopo aver eduoato il :figlio da bor,ghese e averlo visto ,partir volo1D– ·1:ar1o, riceve la notizia della ,sua morte sul crumpo, crupisce, dopo aver cerc 1 ato invl3Jnocon chi prendersela, che il vero ,a~<ra,ssino è lui stesso e tutti quellli che per ruI11Di hanno ,aocetbato passivi3illlente la politica di prestd.gio e le fumfiare patriottiche che dovevaro.ospinger uoo:niiniper nulla offesi a diar,e e a ricever morte ,da uonriini che, ooime loro, avrebbero c-001tinuaitoa viver tanto volentieri. Il vero n•emioo è la JillaIJ .caro.za d' amore, l'iwidiità di guadagno, la sete di pooonza e La guer.r a n{)n h a fatto che render più visibile la guerra. Ocoorre abba indonar e il :Lavoroper non oootribuir più oltre 1 aJl ma– cello e illliziiare Uùla specie di « marcia dei IIlliartiri >> dopo essersi ri– cord'ati che l'uomo è buono ed è nostro fratello, ed avergli offerto ooone oosa sua tutto quello che è nostro. Bolscevismo rosa che, al– meno sulla caIDtia, fu prodigi, che a ipooo a poco e per vie diverse co1Dd.uceverso il oaimeriere ru-ringarnte mogli vedovate, madri che hainno pérduto i loro :figli, e che, culminando con un macabro corteo di mutil.ati, provoca la cactuta dell'antico regime ed illlizia il nuovo regno del1a, libertà e dell'ai:nore. Il libro, omtorio e perfino scostante qoo,ndo per far oolpo do– Il113filida a una s1Jatistioo da stmpazzo maoabre immagillli aintibellliche (i ,quaranta milfoini dii litri dì SM1guedei dieci milioni di ,morti in guerria ù~p,aci d'alimentar per un giorno le cascate del Niagara; il percorso, caloolato a migliaia di chilometri, d'Ullla lilllea oostituita dalle brru:,ci-ae dalle gaunbe aimpu1Jatee via dicendo), è e:fficiacepro– prio llà dove l'autore ·s·e lo propone meno : nella descrizione di una morgue, d'un treino di pazzi, e in alcuni bruschi passaggi da una scena all'aJltm e in cerite siimultaneità che qui appaiono per la prima volta e tl"'c1;sportano e:ffioacemente illl letteratura sisteliliÌ.finora iJn uso solo nel cinematografo. Né troppe pa,role vorremmo spen– dere iinitorno al romanzo Der Biirge,r (1919) pregevole per le stesse iin,novazioni ma, che :impiega ben quattrocento c 1 aotiche prugine ,per raccontar la storfa di un Jitrgen Kolbenreiher che, diventato so– cialista ,per giovanille ,entusiasmo e pa,dre in seguito a una libera Ulllione ,aimor-osa,tradisce donna ed idea per avviarsi ,sulla stra,da del suocesso e della ricchezza e non ritorna:r,e che assai tardi, pein- tito e reden1io, aJlia fede e -agli a,mori della gioventù. Né più ne vaJ– gom.ole cinque novelle raocolte lrn lekten Wagen (1925) di cui una sollia, che ha per sfondo ulil grave illlcidente ferroviario, è discreta, mentre le altre, oome il romam.zo, sono bruttate dalkL tesi e non sem!bMJildiwver-0 aillllunci are l'asces a imminente. Carlo e Anna t1926) non è soltanto una storia di reduci di guerra e n-0111 è nemmeno una vioonda piramdelliana OO!I1 al centro il problema dell'identità dell'io. Neil primo ca,so la si restringe, BibliotecaGino Bianco
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