Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

316 ( H. Rooca deci-d 1 e •ad a:ffi1'10111ta,r l'runtico méntore, non che t:r~ovareoowpr'elll1sio111e per ,sé, rivied'e ÌIIlun bimbo che Ma,ger malmena, se stesso frunciullo e il perpetua.rsi della stessa devasfazione di coscienze. Talché, per– duto il lume deo-li occhi s'avventa ,sul ma,esitro, 1o ,strozza e, presa o ' . a c'cllso la ,oo.rta da cento imarichi che tr•ova ,sul ·tavolo, f,u,gge e v1ein subit•o a,rrestato . .Si capisc,e che il tribrnnaJe v,eda nel furto die Ursache 1 La ciaUJsa · {!ielreato e noill i111tendacercall'ne le ragioni i111 quella s,oon,a del bic– chfor di laitte avveniuta t,ant'runni fa; ed è ugualmente logd.oo che non si commuova illemmeno qurundo, perduta ogni ,s:peranz.a di sal– vezza e lasciato da parte Freud, l'imputato indica IIlella vita com'è, 111,eUa ,scuola, nell'educazione fam1iliare sbagliata, nella bigotteria e nelle men,1,ogne sociali la vera eausa cui han dovuto soccombére tanto ill maestro tormentatore ,c]le il suo antico scolaro as•sassiino. I giurati da,nino un verdetto equivalente alla pena capitale. E tutte le improvvisazioni e 1e tirate che ci ,si~m -dovuti ,sorbire nel oorrso del r,omalilzoe della ,comunque più serrrata, ed!efficace -riduzione teatrale del '29, trovano un cert,o compenso IIlelle scene conclusive dove un uomo che n,oillvuol morire vede ,perrl'ultima volta colei che gli diede la vita, impazzisc,e dal terrore dell'esecuzfone che s'app,rossi:rna e torna in sé soltalilto per capire che gli uomini non hmnno volu_to e non possoillo fa.r più nulla per lui. Oertrumente anche qui Frank ha voluto perseguire uno soopo, protestar,e cont:J'o la, pena di morte : ma l'artista che r:ùprein,de il posto del predicrutore, vince la c,ausa che questi ,avrebbe soom dub– bio perduta. Pecca.to che, ingelosito, se-osti subito dopo l'13Jrittsrba co111 u:na .gomitata nello stomaco e voglia proseg,uire per un bel pezzo dia solo. A quesito ·p 1 ulilto :mi ,sembro, ozfoso immaginare ,quiaJlisarebbeTo _stati in Ger:rn1aniae duOOJI1te la guel'IJ'lagli effetti •praiti,ci del li,hro p,acifista e umanitario di .Fra.nk, Der Mensch ist gut, scritto .bensì tr,a il '16 e il '17 ma pubblicato solò nel '19 in Svizzera e iaooollto ilil p,aitr:iia,aJl'indomrani ,d,ell' U mst1,1,,r·z e ÌIIlpiena effusfo111e rfimterlilizza– trioe espres,sionistic 1 a, da un ·successo pariagoillabHe ,a quel1o che ,sa- llutò _in 1:ra;11c:ua i libri di Barbus;se e di Duh-amel. Og,gi, a UIIlde- oenmo di distanza, queste «moralità)) ,ci seD1Ibr•runo abbrusrvanza ilil- . genue e un p,o,c,o -:pofo,se come tutte le storielle che ,si ,sa dove v01druno a rpa,mre. Il prospetfar }a, guerr:m sempre e solt,amito da,l suo 1a;to racca,p-riciciante e iinumamo r1onvince assai meno dli UIIlia r0Jppoosen– tazio1ne so1o approssima,tiva;nente obiettiva e •seppure il p~cifista Fraink .nolil_ha la disÌIIlvo1ta ingenuità di certUIIli che l'immagi– nano sc,oppm,ta ,solo per lia leggerew;a e l' ambizioine di unia dozzina di dirigooti, le sue teorie son ben lU1ngida quella 0oncezio111,e diel Cri– stirunes:Lmoprimo clue sola, ,se la 111aturalllmana non vi ,si -ribel[asse, BibliotecaGino Bianco

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