Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
304 U. Fracchia troppo 1I1umerose,·dove è sempre megHo_che ogn~ baI?bino _a~bia il suo salvadamaio, e ci tenga dentro tutti per sé 1 suoi soldm1, ~ se li spenda come meglio gli piace. Cosi qui, tante ca,ssettine, ognllilla con la sua targhettina. E : Lin-1,osnaspara las A.nimas) Limosnas para Ntra Sra. del Olaustro) Lim-osna,s vara la Virgen) Limosnas para San Josep Oriol) U1nosnas vara Santa Monica y San Ramon (Santa ,Monica, e Srun B,amon hanno fatto una piooola società), Li– mosnas para San Pons, Limosnas para San J osè) e cosi via, fino alle Limosnas para la,Oolumna, che è appunto la colonna alla quale si sostiene quel povero Cristo insangui[lato. · Un'altra imm agine m olto a1ntica di Nostro Signore si venera nella Cattedrale. l!J il grarn.de crocefisso, mezzo bro!llzo e mezzo legno, che, da poppa, proteggeva l'alta galea di don Giovanni d'Austria- quando andò alla battaglia di Lepa-nto; e la, v,oce popolare vuole che il Cri– sto, ave!Il:donel pieno della mischia abbassato il rapo per schivare una, palla nemica,, così poi sia rimasto per .sempre. No[l vedo ,c;omesi potrebbe immaginare u:ri Dio più umano di questo. Veramoote « umano, troppo umano >>. TARRAGONA. U[la vecchina nera nera come una pallottola di cenci, curva e appoggiata a un bastoncello, si aggira intorno alla Oatted'rale di Tarragona. Questa vecchina, anche a chi le dà solo un centesimo, con voce piooa di benedizioni dice : Gracias) ciao. Quamdo avrò biarn.chi i capelli e il cuore stanco, - lo giuro, lo giuro! - passerò il mare apposta per venire in questo paese a sentirmi chiamar~ pic– cino da quella vecchierella:., senza altra spesa che un centesimo. Costei deve essere qualcuno come una fata, perché ,gira intorno alla Cattedrale dalla mattina alla sera, proprio 0ome farebbe l'ombra .d'una meridiama. Subito che mi ebbe detto: cico) io mi sentii scio- gliere beatamente nel sole, per simpatia, come tutte queste pietre logore e dorate d'i cui è fatta Tarragona. La luce è d'oro, l'aria è d'oro, la terra è d'oro, sottili lievissime foglie d'oro sono i pensieri che in questo fulgido e trasparente oro s'involano. Tutto sembra semplice e gaio. La curva salita di·Calle San 'Pablo chiude 1a Catte– drale in u:n anello di sole, e lì s'incontrano ad ogni passo, portati dal vento che apre ed agita ad ala i loro neri mantelli, preti d'i viso scuro e ardito, i piccoli ovali cappelli a barchetta calati sugli occhi, alla sgherra. Ma, alzando lo sguardo dalle loro ombre, che corro1I10 sull'aociottolato qua e là contesto di fili d'erba, come per incanto si vedono anch'essi svwire disciolti irnluce. Vi dico che in questo luogo c'è senza dubbio qualche cosa- di magico. Entro 111el chfastro. Come verde e_sereno ! Siepi di mortella vanno BibliotecaGino Bianco I
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