Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
292 E. Oeoohi E, r1dioolo a parte, noo si trattasse poi di qualche lllruova bot– tega ? Poiché ,sa,rebbe stato impossibile cacciare infùnitamente su~ mercato opere di pretesa ,grrun ma,rca, lllOIIl era forse una mossa d1 astutissima runtiquaria questa invenzione di personalirtà iinedite, misteriose, fra il lusco e il brusco, fra il << ti vedo e non ti vedo>> ? Con la pazienza e la propaganda, l'Amico di Sandro o il Maestro della Madonna Rucellai avrebbero potuto diventar ricercati, far prezzo, almeno da quanto Botticelli e Duccio. Sotto la llluova eti– chetta si sarebbe collocata una quallltità ,di materia sofferente; col Yantag''ofo che i caratteri e i limiti di una personalità fittizia son o d" sempre meno ribelli e scottanti, sempre p,iù comodi insomma, 1 quelli d'una ,personalità definita da sicure opere e documenti. Diciamo subito che gli scettici e gli irooisti, anc,ora ullla volta, si sbagliavruno e sbaglia,no. E che le loro Ì!Ilsinuaziollli, le loro trovate, gli aneddoti, maga,ri briUamti come farsa, !lletlciailllPO degli studi non hanno il minimo peso. Come avviene d'ogni oo_saumana, il lavoro d'attribuzione si presterà ad abusi, ,distorsiollli ·e 0iurmerie; che in quesfa, sede non debbono riguardarci. Nella es·se!Ilza,esso costituisce una delle espressioni più mature di critica intrÌ!Ilseca ed effettuale, di vera critica d'arte. Non co!Ilsideriamo il concorso ,di tale lavor,o allla preparazione di UJncatalogo ragionato, e d'una or,ganica ed esatta ripartizione del materiale figurativo, che so!Iloda ·presupporre alla sintesi storica. Né msi,stiamo sui risultati di chiarifioazione che da esso dlerivamo, specie att,raver,so i metodi più cauti e scrupolosi con i quaJ.i og;g,ivien rprati– ca,to; inQIIl insistiamo, in altre par,ole, .suJll'utilità del processo di distmzione e purga0iooe del catalogo dei grandi dia una moltitudine di opere, ,soltanto affini, che vi s'eralllo incastraJte. Dopo il primo periodo, d'inflaz ione, oggi, si è detto, il lavoro att,ributivo tende, ma,ga,r,i colll.ec, cessi illl ,senso contra,rio, ia isolare in modo reciso l'essoozi,ale di ciascuna perso1I1alità; e definire ques,ta col segno più scarno ,ma,più scolpito. A foooire un can,one, ridotto quanto si vuo[e, ma irrefutabile. Srmpre dallo stesso lavoro, direttamente e indiret– tamente, s'illumi!lla una quantità di questio!lli concernenti l'arte 8.illtica, lo spirito nel quale fu esercitata e quello a1elquale va mtesa; Qetradizioni ideali e tecniche, i procedimenti. Diciamo qualcosa; comrnciaindo da una giustissima 001I1,sidera– zione dei bistrattati creatori di personalità supposte e in genere degli << aJttribuzionisti ». Osservano essi che quamdo si leggono i nomi degli iscritti alle antiche corporazioni, e ,si polllgono a r:isoolll.tro co.n i lllomi degli a,rtisti le cui opere ci SOIIl conservate nelle chiese e IIl~UegaJ.lerie, si è costretti ad aooorgersi che soilta,nto un IIl.Umero ìnverosimilmente scarso di a.rtisti si sarebbe salvato dal lllam:fragio nel tempo. Nelle cartapec,ore è registrata una infinità -di lll-omilllOIIl BibliotecaGino Bianco
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