Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
272 L. Pescetti dove scrivesse coteste o simili parole. Io ricordo le parole, ma non so ritrovarle. Potrebbe il Procacci aiutarmi e mandarmene un cenno? 1 ). La saluto suo GIOSUE CARDUCCI. Tralasciamo la letterina del PIDnzacchi, di .scarsa importanza, e pubblichiamo quella del Guerrini, interessante anche per il curioso accoono a Gabriele D'Annunzio diciassettenne, il quale poi doveva, insieme col fratel suo maggiore e minore, Giovanni Pasooli, eclis– sare tutti gli mrnume1'Bvoli satelliti del grande astro carducciam.o. Bologna, 8 Febbr. 1880. Mio Signore, io sono così pigro a scriver lettere che non mi ci induco altro che quando ho già commesso qualche asinata. Così questa volta. Che vuol che le dica de' suoi versi ? Mi piacciono. Hanno avuto le lodi dai critici più difficili. Ella deve esserne contento. Che cosa rfa a Pistoia ? Insegna ? In questo caso la compiango, e la prego a farmi sapere dove si può scrivere a quel D'Annunzio che era al Collegio Cicognini. Cioè, ora mi sovviene che il Collegio è a Prato; ma non sa Ella dove potrei scrivere a quel nuovo collega in Apollo ? Io :vado scrivendo, ma la paura del pubblico, le disgrazie di fami– glia, la rovina di molte mie carissime speranze mi fanno arido come la pomice. Lavori Lei che lo può ancora. Oh, se potessi tornare indietro ! •Scusi questa mia lettera sgangherata che in verità non ha altro scopo che dirle quanto io le chiegga scusa del silenzio villano e quanto la preghi a non sgomentarsi, né del silenzio di quelli che sono saliti bene o male in fama, né delle maligne chiacchiere di quelli che non ci saliranno mai. Il poeta che si preoccupa troppo del pubblico è rovinato. Ella ha molto ingegno ed ha il dovere e il diritto di tirar dritto per la sua strada. Commetto anche l'altra sgarbatezza di scrivere in fretta e debbo chiederle scusa anche per questo, mentre la prego a conservarmi la sua benevolenza ed a credermi suo o. GUERRINI. Ultimo a rispondere fu il Chiarini, la cui lettera giunse al Mar– radi agli. ultimi di maggio. Il 3 giugino '80, Labronio scriveva a Gianni: Ricevei una lunga lettera di Beppe Chiarini, il quale si scusa e ri– scusa del suo lungo silenzio, e non esita a dire che il mio libro è una 1 ) Per i rapporti fra il Carducci e il Procacci vedi SORBELLI Oataiouo àei manoscritti di Giosue Oaràuooi (Bologna, 1922), I, 119; II, 294. ' BibliotecaGino Bianco
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