Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

Il Carducci e il Marradi 267 Di questa sua lirica, il Ma,rradi oosi scrive al Marrenghi (Pi– stoia, 21 goonaio 1884) : Cos''è la poesia goliardica che ti annunziai? Che vuoi che ti dica? Vedrai da te. Prendo le mosse da Severino e dal suo Mago ed entro a ricordare l'anno goliardico, e rammento a uno a uno tutti i goliardi. C'è anche della satira fusa con la, lirica; sicché è una poesia un po' di - versa nel genere da tutto il libro. Credeva, i1J1fatti, il .Marradi che la sua poesia dovesse far parte dei Ricordi lirici, la çui pubblicazione, editore il Sommaruga, era ormai imminente . .Ma alcullli gio1mi dopo Labronio tornava sull'ar– gomento: Sento dalla tua lettera che tu non stai più nella pelle e che minacci di scoppiare dalla curiosità di sentire i Ricordi goliardici; ma tant'è_: bisogna che tu ti rassegni a sentirli da me oramai gli ultimi giorni di carnevale, perché sono venti strofe, e mi par fatica a copiarle .... Sappi, del resto (perché tu possa dormire i tuoi sonni tranquillo) che quei ri– cordi non li ho mandati a nessuno, proprio a nessuno, e che non faranno parte dei Ricordi lirici, ma soltanto del Mago. Io volevo metterli anche nel mio libro, ma il Sommaruga mi scrisse che non si può, perché il mio volume dev'essere pubblicato prima di quello di Severino, il quale uscirà in Aprile. Ed è forse meglio cosi, perché i Ricordi goliardici hanno note satiriche e comiche che forse avrebbero stonato coi Ricordi lirici. Nel marzo uscì il volumetto del Ferrari e cointemporaneamente le strofe marradiane facevan bella mostra di sé 1J1ella Domenica let– teraria 1 ). Il 24 marzo, Labronio scriveva: Li vedesti i Ricordi goliardici nella Letteraria e i Cipressi nel Fan– fulla della Domenica? Ne hai sentito dir nulla? Al Mazzoni e a Severino son piaciuti immensamente i Ricordi. Alla fine del geniale poemetto ferrariano, quaindo Severino si sveglia dalla sua grottesca visione, i Goliardi, gaudiosamente ope– rosi, rivivono a un tratto 1I1ell'accesafantasia del camtore, che leva alto il lamento alla giovinezza, che è svanita. Ed i tuoi vecchi amici di Bologna e i Goliardi seguono la traccia soltanto dei concorsi or che bisogna al pane dar la diuturna caccia. 1) Num. del 9 marzo. Sul Mago del Ferrari apparve un articolo del Marre.di nella Domenica dei Fracassa (1° febbraio 1885). Bibli.otecaGino Bianco Fondazione Alfred Lewin

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