Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
ll Carducci e il M arradi 261 Nel settembre di quel medesimo anno, il giovaJI1estudente ricor– reva di nuovo al Poeta, e anzi gli inviava due sonetti celebra111tiil Carducci stesso, composti nell'estate 1871. Il Poeta rispondeva con questa letter1na, vergata su seducente carta rosea : Caro Signor Marradi, Ricevei la pregiata sua lettera e i sonetti a me indirizzati. Non farò complimenti di modestia: m::.i, L~ dirò di cuore che la ringrazio e ho ben ca,ra la benevolenza che Ellar mi mostra. Per lo stile, il verso è più pieno, e più condensato il fraseggia,re, e l'imaginare più risoluto. Avanti. Si fortifichi sempre più di studi, e pensi a più grandi argomenti; e, a tempo, osi. Mi creda suo aff. GIOSUEJ CARDUCCI. Per quasi cinque anni, dal '73 al '77, la musa del giovine Marradi si tacque. Il neofita entusiasta della poesia senti subitamente cal– mati i propri bollori nel bagno freddo dell'erudizione pisaJI1a, im - personificata dalla solenne figura d'Alessandro D' Am.cona. Ci vol– lero poi Firenze e i compagni della Goliard4a, per riaccoodere quell'estro poetico, che minacciava di spegmersi 1 ). A Firenze, mentre senza troppo entusiasmo studiava lettere al– l'Istituto Superiore, il Marradi si rivelò vero poeta. Non più tru– culente tragedie, non più idilli storici, ma liriche d'immediata ispi– ràzione, nate dalla vita. Il biondo e simpatico 1Marradi fu accolto festosamènte in tutti i gentili ritrovi fiorentini. Conobbe subito Severino Ferra.ri, col ,quale si legò di fervidis– sima amicizia. Il loro primo inc-ontro ci è narrato, con vivo senso nostalgico, dal futuro autore del Mago, nella lettera dedicatoria dell'ormai introvabile opuscolo che egli dedicò all'amico nel giorno dlelle sue inozze (29 luglio 1883) 2 ) : Mi pare che fosse il Decembre del '75, al Caffè del Parlamento in Firenze, una sera triste, mentre fuori g~meva un'acquerugiola fredda e sottile, che ebbe principio la, nostra amicizia; la quale subito si accaldò 1) Per il periodo pisano e per la Goliardia fiorentina, vedi, .f primi passi (pp. 22 sgg.). del Marradi e il cit. articolo del Mazzoni, il libro di PIErRo MICHELI, La gloria del v-inQ (Casalmonferrato, 1929), il cui primo capitolo è intitolato appunto I Nuovi Goliardi. 2) ['n •Livorno, coi tipi di Francesco Vigo, 1883, p. 18. Il Ferrari pubblica una stampa antica, la « Serenata del Signor Torquato gentiluomo napolitano » (Dal– l'operetta edita « in Bologna, per gli Her. di Gio. Rossi, 1599 », un esemplare della quale Severino scovò nella Bibl. Universitaria di Bol9gna). ibliotecaGino Bianco
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