Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
372 A. 0.AJUMI, Galleria Il gusto che Cajumi dimostra è tutto personale, rispo_nde alle s~: concezio'ni meglio confermate, a una simpatia della ragione; perc10 si esercita speci_almente su persone e su tempi a cui egli si accosta con :fiducia illuminata, da cui può trarre senza eccesso di sforzi una norma. Nei casi in cui si compiace cop. più frutto la tecnica dei suoi ritratti è appropriata come uno spècchio. Gli eroi 4uasi tutti son nati o han fatto le massime prove in terra di Francia; e se appartengono a se– coli diversi, da Villon a Maurras, c'è un modo d'intenderli, di rappre– sentarli che chiameremo volentieri settecentesco. C'è inoltre, come s'è già detto, lo schietto risentimento morale. La lode dei tempi andati, di quei tempi in cui i caratteri sembrano a forza più avventurosi e più geniali, non è punto disinteressata, l'accostamento all'ora presente ,è spesso pieno di rampogna. Dove sembra che dica il rovescio, è sottintesa una r,ondanna dell'ipocrisia. Un mondo perduto, quello cosmopolita di fatto ma francese di sostanza dove il principe· di Ligne sfolgoreggia, è un che di reale e di compatto che il vano snobismo d'oggi scimmiotta a prezzo di sforzi infelici. È inutile credere che il vantato nuovo psicologismo lo scomponga e ne trovi la chiave : « Assi– stiamo così a un ritorno di simpatia verso il frivolo cosmopolitismo di due secoli addietro ?... C'è nella generazione che ha adotta,to Proust la nostalgià di un passato remoto di sfarzosa galanteria ? .Sono. do– mande insidiose e imprecise. Per rispondervi occorrerebbe una diagnosi di quell'europeismo intorno a cui si sta ora disputando, e la certezza che il settecento francese sia tuttora agevolmente e rettamente com- prensibile dai più». . A aiuta-re questa comprensione, a rappresentare con nuova fortuna i tipi che incarnano quest'ideale di vita armonica e intelligente dove le passioni più romantiche rientran nell'argine e le pene d'amore, anche se perdute, sono strumenti della biografia, gli scritti raccolti da Oajumi son pienamente efficaci; è superfluo avvertire che il gusto del sette– cento, presente a ogni passo, è cosa assai diversa dall'imagine galante e futile che quel secolo suol suggerire. Equpibrio e supremazia dell 'tn– telletto, senso vigile di proporzione, costume elegante, spiriti. nervosi : l'elogio di questo temperamento s'adatta a Casanova come a Galiani, corregge e mortifica lo zelo patologico di Rousseau, serve a coordinare le migliori doti della troppo enfatica signora di .Stael; oltre i confini materiali del secolo è ancora opportuno a sgonfiare -la fama di George Sand, a farci penetrare nell'intima coscienza dell'isolato Mérimée. Cert?,. perché la sua capacità di critiço si manifesti, bisogna che Cajumi tro~i mterferenze continue tra la vita e l'opera, tra la persona dello scrittore e la società; che percorra un terreno già illuminato dove basti· accennare i segni caratteristici e si possa tuttavia farne una ricchissima scelta. Queste esigenze appunto lo traggono verso la Francia e verso il secolo tipicamente francese che rivive per lui ammodernato da una ~oscienza. vigile. Il postulato morale resta la più- sicura guida del suo mgegno, 11 centro fecondo della sua ispirazione. UMBERTO MORRA. BibliotecaGino Bianco
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