Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

Freud e i motti di spir-ito 331 che Freud, ingegno acutissimo, non si accorga dei pericoli cui va in. contro; ma pare che sia rassegnato a mantenere l'impegno anche quando l'evidenza dell'inutile sforzo gli è innanzi in tutto il suo candore: come un buon soldato non discute gli ordini superiori, che per lui son quelli del!a psicanalisi : ,egli è a un tempo s:oldato e generale. Ora 11 fatto è che il motivo e la tecnica dello spirito non sono astrazioni più o men generali; ma volta per volta, casi originali, che non chiedono altra spiegazione se non di essere riconosciuti per quello che sono : riconosciuti non già motti di spirito, ma quel particolare mo– mento che, solo per approssimazione descrittiva, possiamo ricondurre al cosiddetto esprit. Teniamoci al sodo : ogni motto di spirito potrebbe dare origine ad una teoria particolare. Ora è un equivoco di parola o di sil– laba o di lettera o di significato nel medesimo suono, ora una metafora, ora una èllissi, ora un ragionamento consapevolmente sbagliato, ora un ragionamento esatto ma, fuori posto (come quando ad un uomo che sta baciando una donna si mostra che il bacio appartiene alla filosofia della pratica e non a quella teoretica!), ora è bravura, allusione, galanteria, inverosimiglianza, troppa rassomiglianza, sbaglio di tono, serietà che ride di se medesima, traduzione aulica di una parola dialettale: io non voglio cadere nell'equivoco di far qui una serie di gruppi, perché ai gruppi non credo; ma seguite alcuni esempi, e dite poi che gusto c'è a farne una teoria nella quale gli altri casi non entreranno se non per arbitrio. Una inversione. Un signore, saluta.to per isbaglio con grande defe– renza, si leva il cappello; ma in quell'atto i-i sente dire: - Oh scusi, è un qui pro quo. - Da scaltro freddurista qual'era, l'uomo fa l'atto •di coprirsi e dice computo: - Allora, mi copro qui - (che è l'inver– sione lievemente alterata quo pro qui del qui pro quo). Ma è solo sul– l'inversione che si svolge questa freddura ? Sarebbe ridicolo isolare quelle parole dall'insieme comico di un saluto fatto per equivoco e con grande scappellata. E troppo ci sarebbe da dire nell'analisi di questo mot d,esprit, per mostrare che non giova ridurlo ad una inversione. Tenero, affettuoso, cinico, violento, ostile, per innocenza, per cal– colo, per viltà, contro gli altri e_se stesso, per fini didascalici o mora– listici,. il mot d,esprit non si fa catalogare senza dissolversi. Il predi– catore che parlando al popolo e inculcando la devozione a Sa.nt' Andrea dichiara che questo santo se ne mangia dieci di San Giorgio e San Pa– squale, dice. un motto di spirito : lo ricondurrete al fine moralistico o lo analizzerete per l'antropofagia insospettata o per la voluta ingenuità di graduare i meriti dei santi? L'inchiesta è sterile: questi motivi e mille altri, ai quali potrete ricondurre il mot d,esprit, non ve ne danno una spiegazione speculativa che non sia quella della esistenza stessa del motto. Penso il motto di spirito di quel deputato francese che, proponen– dosi l'abolizione della pena di morte, ribatte: « Comincino loro, i signori assassini!». E mi par di sciupare l'efficacia del detto, con un esame che pretenda scoprirne le cause fisiologiche. Un motto di spirito macabro e sottilissimo. Un principe inglese affetto da un irreparabile mal francioso, poiché il suo medico gli ha l1otecaGino Bianco

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