Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930
350 F. Flora non si può attribuire tutta l'efficacia del motto, riposando questa su infiniti altri elementi, tra i quali la psicologia di un callista e il suo confronto col famoso e popolare Rothschild (non con un milionario qua– lunque) : elementi che son tutti espliciti per quello che giova. Cercar ò.i portare .alla luce quei tratti che l'originale intuizione ha messi in ombra o anzi ha ignorati, cercare di portare un criterio· logico in una .espressione di natura alogica, significa prima distrug– gere il motto di spirito e poi conferirgli una realtà arbitraria. Ma Freud fa sempre questo : e ciò che chiama « incosciente » vuol sempre poi trat– tare secondo una logica cosciente di cui non si sa perché l'« incosciente»· si dovrebbe dimenticare. Il Freud cita molti esempi e li analizza per i .suoi fini. Se non pa– resse offesa, direi ché il maggior costrutto di questo libro, come in genere di tutti i libri simili, quando non creano per prepotenza del– l'ingegno speculativo una qualche contraddizione in cui un problema veramente scientifico è affrontato, o quando non offrono pagine arti– stiche in cui l'autore meglio si esprinie distraen_dos.i dallo sterile sog– getto, il maggior costrutto dico è un.a lettura dei motti di spirito ripor– tati per l'esame. Peccato che si tratti di esempi divenuti professoral-– mente proverbiali. Freud cita ed esamina parecchi casi. Ecco qui il motto di Sainte– Beuve a proposito di S.alambò: Carthaginoiserie: nel quale, come il romanzo di Flaubert riguarda Cartagine ed è meticoloso nei partico– lari, il critico volle unire alla parola Cartagine l'idea della minuta chinoiserie. Ecco il signore che dice di aver viaggiato téte-à-bete con un certo personaggio : o dice di alcuno, che la vanità è uno dei suoi quattro talloni di Achille. Ecco un motto o freddura ispirato da Freud medesimo che racconta: << Parlavo ad una Signora dei grandi meriti di uno scienziato ingiustamente misconosciuto. Ma, - dice la Signora, ~ quest'uomo merita un rnonumento. Forse lo avrà un giorno, - ri– sposi, - ma per il rnornento egli non ha alcun successo. Monumento e momento sono contradittori. La Signora associando i contrari aggiunge : - Auguriamogli dunque un successo rnonurnentàneo >>. Chi è deluso di qu,esto spirito, ne chieda conto e ragione all'autore: io me ne lavo le mani. E ancora: un signore di capel rosso che si chiamava Rousseau e· pare fosse parente del gran pedagogo, ispirò alla dama cui era stato presentato, la seguente lagnanza, diretta; s'intende, a colui che lo aveva introdotto : Vous rn'avez fait, connaitre un jeune hornme rOU{l) et sot, rnais non pas un Rousseau. M'a più brava di costei fu certamente quella signora italiana che a Napoleone Buonaparte il quale aveva sentenziato << 'rutti gli italiani danzano sì male» rispqse: Non· tutti rna BUONA PARTE. Sono esempi vecchi, come si -vede : e Freud se ne vale per cavarne quella che egli crede la tecnica dell'esprit: un nome è im– piegato la prima volJa intero e la seconda dissociato nelle sue· sillabe,, e la decomposizione dà un senso differente. Cui prodest questa appros– simativa constatazione ? o· chi nQn l' aveva fatta? Si dovrebbe poter· dunque far lo spirito .a macchina, con semplici dissociazioni e spo– stamenti: e tutti sanno che ciò è per lo meno esagerato! Né è a dire: BibliotecaGino Bianco
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